I sopravvissuti di Bucha: «Ho riconosciuto il cadavere di mio marito dalle scarpe…». Il reportage dei militari ucraini – Il video
«L’esercito russo è composto da un branco di assassini e saccheggiatori. Questo dovrebbe essere ricordato ogni volta da chi pensa ancora che la Russia mandi in Ucraina “ragazzi di diciotto anni che non sanno sparare”. La Russia ha mandato degli assassini qui. E niente scuse, tanto meno perdono per loro». È quanto si legge nella didascalia di un reportage realizzato da Військове телебачення України (Televisione militare ucraina, ndr) e pubblicato oggi su YouTube, in cui vengono mostrate le drammatiche immagini delle atrocità commesse dall’esercito russo nella regione liberata di Kiev. Nella piccola città alle porte della capital ucraina, a lungo occupata dalle forze russe, sono stati trovati in una fossa comune i corpi di 410 civili, secondo quanto riferito dagli investigatori ucraini. «Tutte queste persone sono state uccise con colpi d’arma da fuoco alla nuca», ha denunciato il sindaco Anatoly Fedoruk. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accusato la Russia di essere responsabile di un «genocidio» volto a eliminare «l’intera nazione»: «Questo è un genocidio, l’eliminazione dell’intera nazione e del popolo ucraino. In Ucraina abbiamo cittadini di più di 100 nazionalità e si tratta della distruzione e dello sterminio di tutte queste nazionalità».
Nel reportage, vengono raccolte le testimonianze dei cittadini e dell’esercito ucraino che dal 27 febbraio scorso, ha portato avanti la resistenza nella città di Bucha. «Terrificante, è stato terrificante, (i russi) sono stati qui per oltre un mese, sparavano dalle scuole», racconta un uomo. I militari ucraini, invece, spiegano come i russi abbiano anzitutto «distrutto le infrastrutture cittadine (strade, ponti, reti del gas, elettricità e acqua, ndr) , a cui ha fatto seguito la strage di civili, privi di armi, abbandonati per strada o gettati nelle fosse comuni». Nel video vengono mostrati i corpi dei civili uccisi ancora abbandonati per strada: «Hanno ucciso tutti, anziani, donne, bambini, persone che percorrevano la città in bici, persone nel giardino di casa». E una donna racconta: «Tre giorni fa, quando le truppe russe hanno abbandonato Bucha sono andata alla Croce Rossa per segnalare la scomparsa di mio marito, dopodiché una donna mi ha accompagnato presso l’obitorio: ho riconosciuto mio marito dalle scarpe e dai pantaloni e quando il suo corpo è stato voltato ho visto la suo volto completamente bruciato e la sua mano gelida era posta sulla sua faccia coperta di sangue. Una mia vicina di casa gli ha fatto una foto e l’abbiamo cremato l’altro ieri».
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