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Il Cremlino nega la strage di Bucha: «Nessun civile ucciso da noi: immagini fabbricate da Kiev e media occidentali»

Come riporta l'agenzia russa Tass, Mosca nega di aver ucciso i civili di Bucha, città che sarebbe stata bombardata dagli stessi ucraini e che Mosca assicura di aver abbandonato già il 30 marzo

Il Cremlino nega categoricamente che il proprio esercito abbia ucciso i civili a Bucha, la città alle porte di Kiev da cui arrivano foto e video di diversi cadaveri abbandonati per strada. Corpi di donne, anziani e bambini, oltre che uomini in abiti civili e, secondo le autorità di Kiev, ritrovati con gravi ferite alla testa e le mani legate. Atrocità che secondo l’Ucraina sono state commesse poco prima che l’esercito russo lasciasse la regione di Kiev, per spostarsi verso l’Est del Paese. Il ministero della Difesa russo, però, derubrica le foto e i video che circolano da ore come falsi prodotti dalla propaganda ucraina e dai media occidentali. Come rilancia l’agenzia Tass, Mosca ribadisce di non aver ucciso alcun civile a Bucha, città che secondo il fronte russo è stata bombardata dagli ucraini quando ancora era sotto il controllo dell’esercito di Mosca. Mosca ribadisce che le foto e i filmati da Bucha: «sono una messa in scena del regime di Kiev», spiegando che le truppe russe avevano lasciato la città il 30 marzo. Il giorno dopo il sindaco di Bucha aveva confermato l’assenza di soldati russi in città, continua il ministero della Difesa russo: «E non ha menzionato i residenti locali uccisi a colpi di arma da fuoco per le strade».

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