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Incontro Putin-Zelensky, il Cremlino rilancia: «Non prima di un accordo scritto. Non dimentichiamo il fallimento degli accordi di Minsk»

Dmitry Peskov ha ribadito alla tv russa che «l'operazione speciale» in Ucraina andrà fino in fondo, puntando alla «liberazione del Donbass»

Anche Mosca si dice sempre più disponibile perché si realizzi un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, dopo che il portavoce il Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito alla tv russa Rossiya 1 la possibilità di un faccia a faccia condizionato al raggiungimento di un primo accordo stabile tra Ucraina e Russia. «Putin non ha mai rifiutato un incontro – ha detto Peskov – e in effetti, un tale incontro è ipoteticamente possibile. Ma perché abbia luogo, dovrebbe emergere un documento concreto all’interno del lavoro delle due delegazioni, non un assortimento di idee, ma un documento scritto specifico. Il tempo per un tale incontro arriverà allora». Sull’accordo però pesa tutto lo scetticismo della parte russa, soprattutto legato agli accordi di Minsk di sette anni fa e gli scontri che ne sono seguiti sulla regione contesa del Donbass: «Abbiamo questa esperienza. Ce la ricordiamo – ha detto Peskov – La ricordiamo molto bene e stiamo agendo di conseguenza». La conseguenza per il momento sembra rappresentata dalla strategia militare del Cremlino, che ha ribadito l’intenzione di «liberare il Donbass», con il raggruppamento delle truppe che sta avvenendo da alcuni giorni verso l’Est dell’Ucraina: «Sono fiducioso che gli obiettivi della nostra operazione militare saranno raggiunti in pieno. Spero che come risultato degli intensi sforzi in corso nei colloqui Russia-Ucraina, firmeremo anche qualche documento, e diventerà un passo importante verso la normalizzazione della situazione».

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