Marcell Jacobs: «Questo è l’anno più importante della mia vita. Non abbandonerò mio figlio»
L’ultimo oro è arrivato il 20 marzo. Ai Mondiali Indoor di Belgrado, in Serbia, Marcell Jacobs è riuscito a correre i 60 metri in 6 secondi e 41 centesimi, il miglior tempo mai raggiunto da un atleta europeo. Una conferma per la sorpresa più grande del 2021 nel mondo dell’atletica. In un’intervista curata da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, Jacobs ha ripercorso i momenti che lo hanno riportato in cima al mondo dopo Tokyo 2022: «È stata la vittoria più difficile. Venivo da un’annata super, in cui mi era andato tutto bene. In molti avevano sollevato mille dubbi: sarà deconcentrato, non avrà più fame… Tanti non conoscono l’atletica, pensano che si possa vincere l’Olimpiade così, con una botta di culo. Dovevo far capire che Tokyo non è stata un caso. Questo sarà l’anno più importante della mia vita: ci sono i Mondiali e gli Europei. E avrò gli occhi di tutti puntati addosso».
Classe 1994, un passato nel salto in lungo pieno di infortuni, nel 2021 Jacobs è diventato insieme a Gianmarco Tamberi il volto dell’atletica azzurra. Ha origini statunitensi, è nato a El Paso, in Texas, ma è venuto subito a vivere con la madre a Desenzano, sul lago di Garda: «Del Texas non mi è rimasto niente. Mi ricordo l’asilo dalle suore, e le prime vacanze in camper con i nonni, Rosanna e Osvaldo». Il padre invece è stato distante per tutta l’infanzia: «Quando avevo 13 anni mi hanno portato a Orlando, in Florida, per incontrarlo. Siamo andati a Disneyworld con i suoi parenti americani, è stato divertente. Ma non siamo rimasti in contatto. Fino a quando non l’ho cercato, per ritrovarlo». Dopo le scuole medie dai preti, Jacobs ha cominciato il liceo linguistico, anche se i veri obiettivi sono sempre stati lontani dai banchi di scuola: «Ma non sono mai stato uno studente brillante. Così sono finito in un professionale che pareva un riformatorio: cinque anni di risse… almeno l’ho finito. Però ho sempre voluto fare l’atleta».
Il rapporto con il primo figlio
Jacobs ha tre figli. Due avuti con la sua attuale compagna, Nicole Daza, e uno avuto a 20 anni con Renata Erika Szabo. Durante l’intervista al Corriere della Sera Jacobs ha parlato del rapporto con il suo primo figlio, dopo la vittoria di Tokyo sua madre aveva pubblicato diversi post sui social in cui lasciava intendere che si fosse allontanato da lui: «Finita questa intervista parto per Desenzano, dove vive, e mi fermo una settimana. È vero, l’ho visto poco. Sta in un’altra città, e d’estate quando è in vacanza io gareggio in giro per il mondo. Ma sono suo padre, e per lui ci sarò sempre. Gli ho regalato l’I-pad, con cui facciamo le videochiamate». Una scelta fatta insieme alla sua mental coach Nicoletta Romanazzi, per non replicare lo stesso rapporto avuto con il padre: «Dovevamo ricostruire la catena degli abbandoni per spezzarla: come se ci fosse una maledizione da sfatare. Non era detto che dovesse essere per forza così, anzi, io non dovevo farlo succedere. Toccava a me interrompere la negatività».
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