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Camera, rissa in Commissione Finanze: volano fogli e microfoni – Il video

06 Aprile 2022 - 23:57 Redazione
Le dinamiche devono ancora essere chiarite. Secondo l'agenzia stampa "Ansa" per separare i deputati sarebbero intervenuti anche alcuni commessi

«Nella fruttuosa dialettica in commissione VI le vittime sono state per ora un microfono lanciato, un fascicolo lanciato, la campanella del presidente lanciata…». Il deputato della Lega Claudio Borghi racconta così su Twitter cosa è successo durante la seduta della Commissione Finanze della Camera fissata per la sera di oggi, 6 aprile. Toni non esattamente diplomatici, come conferma anche l’agenzia stampa Ansa che parla di un intervento di alcuni commessi per separare una lite tra deputati. All’origine di tutto ci sarebbe la scelta del presidente Luigi Marattin (Italia Viva) di sospendere i lavori. Lo stesso Marattin sarebbe diventato protagonista di una lite che ha coinvolto anche Alessio Villarosa (Gruppo Misto) e Marco Osnato (Fratelli d’Italia). Parte della scena è stata ripresa da Sestino Giacomoni (Forza Italia) che ha pubblicato tutto su Instagram: «Come ho detto nel mio intervento in Commissione Finanze questa sera non c’è più ordine, altro che interventi sull’ordine dei lavori. Dopo il mio intervento, per non votare, il presidente ha sospeso la seduta e si è scatenato l’inferno… ». Marattin ha convocato l’ufficio di presidenza della Commissione Finanze nel suo ufficio ma questo non è servito a calmare le tensioni, come ha spiegato lo stesso Marattin: «Ho avvertito i vertici del governo, serve un chiarimento politico». La sospensione dei lavori chiesta da Marattin sarebbe stata legata a un emendamento della Lega sull’esenzione dall’Imu per le case sfitte, come hanno pubblicato in una nota diversi deputati dello schieramento guidato da Matteo Salvini:

«Il Presidente Marattin sospende la seduta di Commissione Finanze con un pretesto per evitare il voto sull’emendamento Lega n.7.18, che prevede l’esenzione Imu per le case inagibili o occupate abusivamente. Dinanzi a un’evidente difficoltà del PD e 5S di votare contro una proposta di buonsenso, e forse non avendo neanche i numeri, Marattin, che è anche relatore alla delega, ha addotto come pretesto la troppa confusione in Commissione per sospendere la seduta e tentare il rinvio del voto a domani. È inaccettabile».

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