Verso l’addio alle mascherine? Da maggio obbligo solo su bus e al cinema: cosa cambia per i lavoratori
Dal primo maggio potrebbero arrivare nuove e importanti novità sull’uso delle mascherine per contenere la pandemia del Coronavirus. I dati di ieri, in realtà, non sono del tutto confortanti: 194 morti e 88.173 contagi in appena 24 ore dicono chiaramente che il virus circola ancora, e anche molto velocemente, pur non facendo più pressione sulle strutture ospedaliere. Da qui la decisione del governo di allentare le misure anti-Covid. Dal primo maggio, ad esempio, stando alle norme in vigore, non ci sarà più l’obbligo di mascherina al chiuso. Il ministro della Salute Roberto Speranza, da sempre “rigorista”, ha fatto sapere che a breve si deciderà se imporre le restrizioni almeno in alcuni luoghi, quelli più a rischio. Oggi 6 aprile, tra l’altro, ci sarà un tavolo tra i ministri del Lavoro, Salute e le parti sociali per capire cosa fare sui luoghi di lavoro. Dovrebbe passare la linea di imporre le mascherine per tutti gli esercizi aperti al pubblico anche dopo il 30 aprile: significa che i cassieri dei supermercati, i commessi e gli impiegati in pubblici uffici dovranno comunque indossarle (per clienti e utenti, invece, ancora non si sa nulla). La discussione, dunque, è più viva che mai. Probabilmente, come scrive stamattina Michele Bocci su Repubblica, a tenere le mascherine saranno soprattutto coloro che usano i mezzi pubblici ma anche chi va al cinema, al teatro o ai concerti. Potrebbe, però, non essere più richiesta la Ffp2 almeno su bus e metro. Basterà, in quel caso, la chirurgica.
Cosa succederà al lavoro
Ad ogni modo, dove cadrà l’obbligo di mascherina, resterà comunque la raccomandazione a usarla. L’esempio classico sono i luoghi di lavoro privati: lì sarà il datore di lavoro a decidere cosa fare, potendo disporre comunque delle misure più restrittive. Potrà imporre ai propri lavoratori di indossare la mascherina per l’intero orario di servizio. «Ritengo ragionevole pensare che il 1° maggio le mascherine non saranno più obbligatorie nemmeno al chiuso ma piuttosto raccomandate», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Deciderà presto la Cabina di regia. «Non escludo – ha concluso – che si possa valutare l’ipotesi di mantenerle al chiuso in situazioni particolari: penso, ad esempio, a treni, metro ed aerei». Intanto, proprio tra oggi 6 aprile e domani 7 aprile, l’Ue dovrebbe decidere sulla quarta dose. Quando e a chi andrà fatta? L’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere quella di riservare il secondo booster a chi ha più di 70 anni, ad almeno 120 giorni dalla somministrazione della terza dose.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/TINO ROMANO
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