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Draghi: «Coperti fino a ottobre anche senza gas russo. Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?»

06 Aprile 2022 - 20:11 Redazione
Il presidente del Consiglio ha assicurato che il governo è al lavoro per combattere l'inflazione: «Faremo tutto ciò che è necessario per aiutare famiglie e imprese»

Il Documento di economia e finanza (Def) è stato firmato dal presidente del consiglio Mario Draghi ed entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Il presidente del Consiglio in conferenza stampa ha detto: «La guerra in Ucraina ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. Pesa anche la fiducia che è diminuita, dei consumatori e degli investitori. La stessa fiducia che era molto viva all’inizio dell’anno. Non solo per l’inflazione ma anche per la situazione bellica. Le imprese vedono un futuro meno positivo». Draghi ha aggiunto: «Due considerazioni. La prima: non è avvenuto solo in Italia questo cambio di prospettiva. La seconda: la disponibilità del governo per garantire il salario è totale. Una cosa fondamentale e altrettanto importante è il messaggio che il governo e la maggioranza devono dare in termini di fiducia. In altre parole, la fiducia dipende dalla circostanza che stiamo vivendo ma dipende anche dalla capacità di esprimere un indirizzo di politica ed economia su molti fronti». Quindi il richiamo alle forze di maggioranza: «Ora i cittadini devono vedere un’unità di intenti, non l’affermazione dell’identità dei singoli partiti. Siamo tutti al lavoro per costruire una risposta comune a uno shock comune, come è stata la pandemia».

Dopo Draghi, la parola è stata presa dal ministro dell’Economia Daniele Franco: «Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def. Questo documento diventerà a fine aprile il programma di stabilità italiano che verrà inviato all’Europa. Il documento è stato approvato in leggero anticipo rispetto alle normali scadenza perché potesse essere propedeutico a nuovi interventi di politica economica da attuare in tempi quanto più rapidi possibili». Franco ha spiegato il punto da cui è partita l’economia italiana prima di questo Def: «Il punto di partenza è una visione sul quadro dell’economia italiana. Il 2021 si è chiuso bene con una crescita del 6,6 per cento e con un indebitamento pubblico inferiori alle attese: il rapporto tra il debito è prodotto è sceso di 4 punti percentuali. Il Prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,6 per cento, nonostante la quarta ondata di Covid e l’aumento dei prezzi dell’energia». Il ministro ha anticipato anche una misura per ridurre le accise sulla benzina: «Oggi ricordo che con decreto ministeriale firmato da me e dal ministro Cingolani abbiamo esteso di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio utilizzando il sovra-gettito Iva, quindi l’abbattimento dell’accisa viene esteso da oggi al 2 maggio».

La conferenza stampa

Draghi: «Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?»

Mario Draghi ha risposto anche a una domanda che riprendeva le dichiarazioni del presidente di Confindustria Carlo Bonomi secondo cui produrre in Italia sarebbe antieconomico: «Si pensa che noi siamo peggio degli altri o che i destini mondiali si ripercuotono con maggior impatto su di noi. Invece le materie prime mancano a tutti in Europa, il cemento manca a tutti e le previsioni tendono in negativo quasi dappertutto». Draghi ha assicurato che anche senza gas russo, fino al prossimo autunno l’Italia non avrà problemi di risorse: «Fino a fine ottobre siamo coperti, le conseguenze non le vedremmo fino all’autunno». E poi ancora: «Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato per la pace. Cosa preferiamo? La pace o stare con il condizionatore acceso tutta l’estate? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre». Draghi ha chiarito anche che l’Unione europea sta preparando una risposta comune sull’energia: «Ci sarà una proposta Ue che uscirà fra pochi giorni sull’energia, non so se ci sarà sul prezzo del gas, ci sono punti di vista diversi fra noi la Germania e l’Olanda. Continuiamo a discutere, in Consiglio Ue di maggio sarà un punto di conclusione di questo dibattito e ci saranno proposte. Ma non possiamo solo aspettare in sede Ue, la nostra intenzione è andare avanti con provvedimenti nazionali».

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