Via libera del Cdm al Def: il governo stima il Pil al +3,1%. Rischio batosta con lo stop a gas e petrolio dalla Russia
Pil in crescita del 3,1% nel 2022, deficit confermato al 5,6% e debito in lenta ma costante riduzione. Sono alcune delle stime contenute nella bozza del Documento di Economia e Finanza (Def), arrivato oggi, 6 aprile, sul tavolo del Consiglio dei ministri, che ha dato il via libera all’unanimità. Sul Pil, la cui crescita è stata rivista al ribasso (dal 4,7% precedente), rischia di pesare un eventuale blocco dell’export di gas e petrolio russo. In caso di uno stop da adesso a fine 2023, l’aumento dei prezzi dell’energia avrebbe un impatto sul Pil di 0,8 punti percentuali nel 2022 e di 1,1 nel 2023. Non solo. L’occupazione scenderebbe dello 0,6% nel 2022 e dello 0,7% nell’anno successivo. Nel caso in cui l’Italia non riuscisse a diversificare le forniture, l’impatto sul Pil sarebbe del 2,3% nel 2022 e dell’1,9% nel 2023. Quanto al debito, viene rivisto leggermente al rialzo nel 2021, al 150,8%. Per quest’anno il calo dovrebbe essere di 4 punti, al 146,8%, per poi ridursi al 145% nel 2023, al 143,2% nel 2024 e al 141,2% nel 2025.
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