In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ESTERIEmbargoGasKharkivKievMario DraghiPentagonoPolitiche energeticheRussiaSanzioni internazionaliUcrainaUSA

Ucraina, il Pentagono: «I russi si ritirano da Kiev e Kharkiv». Draghi: «L’embargo del gas non è sul tavolo» – Il live blog

06 Aprile 2022 - 20:58 Redazione
borodyanka
borodyanka
Quarantaduesima giornata di guerra. Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nel 42esimo giorno di guerra gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro la Russia per le uccisioni di civili nell’Ucraina settentrionale, che il presidente Volodymyr Zelensky ha descritto come «crimini di guerra» chiedendo una punizione commisurata. Il difensore civico ucraino per i diritti umani ha detto che tra i 150 e i 300 corpi potrebbero trovarsi una fossa comune scavata vicino a una chiesa a Bucha. La Russia ha definito le accuse una «falsificazione mostruosa». Intanto Mosca prepara una nuova offensiva nella regione del Donbass. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che le sue forze hanno liberato il porto sud-orientale di Mariupol dai nazionalisti ucraini. La Commissione europea ha proposto nuove sanzioni, tra cui il divieto delle importazioni di carbone russo e lo stop al commercio per un valore di quasi 20 miliardi di euro (22 miliardi di dollari) come rappresaglia per possibili crimini di guerra in Ucraina.

20.00 – Draghi: «L’embargo del gas russo non è sul tavolo»

Il premier Mario Draghi, in conferenza stampa, ha detto che «l’embargo del gas (russo, ndr) non è ancora e non so se sarà mai sul tavolo». Tuttavia, ha specificato, «quanto più diventa orrenda la guerra tanto più i paesi alleati in assenza di una diretta partecipazione alla guerra si chiedono cosa può fare questa coalizione per indebolire la Russia e farla smettere e permette a Kiev di sedersi al tavolo della pace».

18.30 – Il Pentagono: «Il fronte più duro ora è a Est»

Le truppe russe si sono «completamente ritirate» dalle zone di Kiev e Chernihiv, riferiscono fonti del Pentagono. La Difesa americana ha ribadito che adesso il fronte più duro della battaglia si è spostato nell’est dell’Ucraina. Intanto, da Washington il segretario di Stato, Antony Blinken, ha detto: «Per ogni carro armato russo gli Stati Uniti e la Nato hanno fornito o forniranno dieci sistemi anti-carro all’Ucraina».

16.30 – Usa: «Le figlie di Putin saranno sanzionate»

Le nuove sanzioni varate dagli Usa, in raccordo con G7 e Unione Europea, contro la Russia colpiranno anche le figlie di Vladimir Putin, Ekaterina Tikhonova e Maria Vorontsova, e la figlia del ministro degli Esteri russo Lavrov. Lo ha confermato un alto funzionario dell’amministrazione della Casa Bianca ai giornalisti. «Sappiamo che Putin e i suoi sodali usano le loro famiglie per nascondere i loro beni – ha spiegato la fonte – per questo abbiamo deciso di congelare anche gli asset dei parenti».

15.30 – Stoltenberg (Nato): «Prepararsi a un lungo scontro con la Russia»

«Dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa». Sono le dichiarazioni di Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, in apertura del Consiglio atlantico al livello dei ministri degli Esteri. Il segretario generale della Nato ha poi aggiunto: «Le atrocità di Bucha mostrano la vera natura della guerra di Putin. Uccidere i civili è un crimine di guerra e la Nato chiede che tutti i fatti siano stabiliti e i responsabili siano processati»

15.00 – Orbán: «Chiesto a Putin cessate fuoco»

Il premier ungherese Viktor Orbán, fresco di rielezione, ha annunciato di aver parlato con il presidente russo Vladimir Putin esortandolo a dichiarare «un cessate il fuoco immediato» e di averlo invitato a Budapest insieme ai leader di Francia, Germania e Ucraina.

14.00 – Kiev: «Pesanti combattimenti in corso a Est»

Mariupol

Funzionari ucraini riferiscono che sono in corso pesanti combattimenti nell’Est dell’Ucraina. Il governatore militare della regione orientale di Lugansk ha esortato i civili ad evacuare da alcune città. «Le truppe russe muovono verso Sloviansk (nel Donetsk), Barvinkove (vicino a Kharkiv), Rubizhne (nella regione di Lugansk) e, naturalmente, Mariupol», ha dichiarato Vadym Denysenko, il consigliere del ministero dell’Interno ucraino.

13.35 – Croce Rossa: «500 evacuati da Mariupol’ a Zaporizhzhia»

Il Comitato della Croce Rossa internazionale ha guidato un convoglio di bus e di auto private che ha permesso a 500 persone di uscire da Mariupol e di raggiungere Zaporizhzhia. Lo ha detto in una nota Pascal Hundt, capo delegazione del Comitato della Croce Rossa internazionale in Ucraina. ”L’arrivo di questo convoglio a Zaporizhzhia è un enorme sollievo per centinaia di persone che hanno sofferto immensamente e ora si trovano in un luogo più sicuro. E’ chiaro, tuttavia, che altre migliaia di civili intrappolati all’interno di Mariupol hanno bisogno di un passaggio sicuro e di aiuti”, ha dichiarato Hundt.

13.15 – Lo strappo tra Unione Europea e Ungheria sul gas russo

L’Ungheria di Viktor Orbàn potrebbe essere il primo Paese europeo a pagare il gas naturale in rubli e non più in euro. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri Peter Szijjarto, spiegando che Budapest «sta lavorando a una soluzione tecnica per pagare le forniture di gas russo in rubli», perché dovrà adempiere «il suo primo obbligo di pagamento a Gazprom» entro la fine di maggio, e dunque è al vaglio una soluzione tecnica per assicurarsi gli approvvigionamenti russi di gas.

10.00 – Von der Leyen: «Massimo sostegno all’Ucraina»

«Dopo Bucha l’Unione europea è decisa a sostenere l’Ucraina più che mai». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al Parlamento di Strasburgo, spiegando che «questo è il messaggio che porteremo nell’incontro con Zelensky questa settimana: siamo a fianco degli ucraini, di quelli che lottano per la loro terra e dei milioni che stanno fuggendo. Faremo in modo che possano tornare».

3.50 – Blinken: 100 milioni all’Ucraina

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha detto che gli Stati Uniti sbloccheranno 100 milioni di dollari di aiuti supplementari alla sicurezza per l’Ucraina per aiutarla a rispondere all’invasione russa. «Ho autorizzato, a seguito di una delega del presidente, 100 milioni di dollari per venire incontro all’urgente bisogno dell’Ucraina di sistemi anti-corazzati», ha scritto il segretario di Stato, che si trova a Bruxelles, in un tweet.

Il portavoce del Pentagono John Kirby, ha affermato che il finanziamento extra di 100 mln sarà utilizzato «per soddisfare un urgente bisogno ucraino di ulteriori sistemi anti-corazza Javelin». Gli ucraini hanno usato i missili lanciati a spalla «in modo così efficace per difendere il loro paese», ha osservato.

2.50 – Il Pentagono e la guerra in Ucraina

Il capo dello stato maggiore congiunto del Pentagono Mark Milley ha detto in una riunione parlamentare che «ci troviamo a fronteggiare due potenze globali: la Cina e la Russia, ciascuna con significative capacita’ militari ed entrambe volte a cambiare fondamentalmente le regole basate sull’attuale ordine mondiale: stiamo entrando in un mondo che sta diventando più instabile e il potenziale per un significativo conflitto internazionale sta aumentando, non riducendosi». L’invasione russa dell’Ucraina, ha aggiunto, è «la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza dell’Europa e forse del mondo» nei suoi 42 anni di servizio nell’esercito Usa. Una posizione condivisa anche dal capo del Pentagono Lloyd Austin nella stessa audizione.

1.40 – «Violenze sessuali su bambini e anziani in Ucraina»

Il procuratore generale ucraino, Irina Venediktova, afferma che l’esercito russo in Ucraina ha commesso violenze sessuali non solo contro donne e uomini, ma anche bambini e anziani. Lo riporta la Ukrainska Pravda. Le forze dell’ordine hanno ricevuto una serie di denunce, alcune delle quali diffuse anche sui social network. La procura – ha detto Venediktov a una riunione di coordinamento con forze dell’ordine e agenzie governative – ha convenuto sulla necessità di utilizzare i protocolli internazionali per indagare su questi crimini di guerra, chiedendo di accertare eventuali casi di abusi sessuali sulle vittime del conflitto.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti