Con le nuove sanzioni Ue contro la Russia rischiano anche le figlie di Putin
I Paesi dell’Unione Europa si sono espressi a favore delle misure contenute nel quinto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia. Tuttavia il Coreper, il comitato a cui partecipano gli ambasciatori dei 27 presso le istituzioni Ue, per dare modo e tempo a tutti i Paesi di approfondire alcune questioni tecniche contenute nei dossier, ha deciso di rinviare la decisione formale a domani, giovedì 7 aprile. Tra le questioni da approfondire, secondo quanto riferito da fonti europee, vi sono le scelte relative ai contratti in essere tra Paesi europei e Russia relativi all’import di carbone, che viene importato dalla Russia per il 19 per cento del suo fabbisogno. Il nuovo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia potrebbe però avere ripercussioni anche contro le figlie di Vladimir Putin, Ekaterina Tikhonova e Maria Vorontsova, avute da primo matrimonio di Putin con l’ex moglie Lyudmila Shkrebneva. Delle vite delle due figlie del presidente russo, che non portano il suo cognome, si sa di fatto ben poco. Putin ne ha parlato brevemente nel 2015, dichiarando solo che entrambe sono laureate in atenei russi e parlano diverse lingue.
La primogenita Maria Vorontsova è comproprietaria di Nomenko, un ente d’investimenti privati che opera nel settore dell’assistenza medico-sanitaria. La secondogenita Katerina Tikhonova, invece, risulta essere direttrice di un istituto di intelligenza artificiale presso l’Università statale di Mosca. E nella lista delle persone vicine a Putin che potrebbero essere colpite da sanzioni ci sono anche personaggi politici, ulteriori oligarchi e diversi esponenti di spicco della propaganda di Mosca, tra cui il direttore generale dell’agenzia Tass Sergei Mikhailov, il giornalista russo Pavel Gusev, ex direttore del Moskovskij Komsomolets, e l’imprenditore Grigory Berezkin. Tra le persone colpite da sanzioni ci sarebbero anche Herman Gref, il numero uno della principale banca russa Sberbank e il patron dell’alluminio Oleg Deripaska. Nella lista dovrebbero essere presenti anche il magnate dell’oro Said Kerimov, e l’imprenditore del gas russo, capo della SGM, Boris Rotenberg.
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