Violenza domestica, la Corte dei Diritti dell’Uomo: «Pm italiani passivi davanti al rischio»
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per non aver protetto Annalisa Landi e i suoi figli dalla violenza del padre, Nicolò Patriarchi. Nel 2018, a Scarperia, in provincia di Firenze Patriarchi accoltellò e uccise il figlio Michele, di appena un anno, e non riuscì a fare lo stesso con la figlia solo perché Annalisa le fece scudo con il corpo, sopravvivendo miracolosamente. I litigi della coppia erano noti in paese e alle forze dell’ordine, che più volte erano intervenute per sedare la situazione. Proprio l’assenza di azioni ulteriori è al centro della sentenza della corte di Strasburgo: «I procuratori sono rimasti passivi di fronte ai gravi rischi che correva la donna e con la loro inazione hanno permesso al compagno di continuare a minacciarla e aggredirla». A causa di ciò lo Stato dovrà risarcire i danni morali alla donna, che sono stati stimati in 32 mila euro.
Leggi anche:
- Violenza domestica e stupro? Per la pm «il marito deve poter vincere minime resistenze»
- Violenza domestica, arrestato Greenwood del Manchester United. La compagna mostra i lividi: «Ecco cosa mi fa»
- Usa, 16enne rapita viene ritrovata dalla polizia grazie al segnale per denunciare la violenza domestica
- Il piano di Davide Paitoni: uccidere il figlio per vendicarsi della moglie. «Ti ho voluto dare una lezione»
- Varese, un uomo uccide il figlio di 7 anni e tenta di accoltellare l’ex moglie. Il bimbo trovato morto in un armadio
- Il rapper 1727 Wrldstar condannato a 4 anni: ha picchiato l’ex e ha minacciato di darle fuoco