Cortocircuito della propaganda di Mosca, il giallo dei messaggi russi su Telegram cancellati che esultavano per la strage di Kramatorsk
Il canale Telegram si chiama Русский тарантасъ ed è gestito da Dmitry Steshin, giornalista russo vicino alla propaganda del Cremlino tanto da aver ricevuto nel 2014 un Medaglia al Merito per la sua copertura dell’invasione della Crimea. Русский тарантасъ ha 71 mila follower e si occupa soprattutto di fornire aggiornamenti sui movimenti dell’esercito russo. È qui che ci sarebbe la prova che l’attacco alla stazione di Kramatorsk è stato organizzato dall’esercito russo. Come riporta la testata The Insider, alle 11.01 (ora locale) di oggi, 8 aprile, su Русский тарантасъ sarebbe apparso un messaggio in cui si diceva che l’attacco era opera dell’esercito russo. Nel testo si celebrava l’azione delle truppe di Mosca che secondo Dmitry Steshin avrebbero colpito i militari della ВСУ, le Forze armate dell’Ucraina.
Lo screenshot è stato diffuso da un altro canale Telegram: Astra. Con quasi 24 mila iscritti questo canale si presenta come un media indipendente gestito da giornalisti russi che non si sono allontanati dal Cremlino e che dichiarano di essere oggetto di «censura da parte della Russia». Secondo i giornalisti di Astra, Dmitry Steshin avrebbe cancellato il messaggio in cui attribuiva l’attacco alla stazione di Kramatorsk quando hanno cominciato a circolare le foto dei civili uccisi. Durante questo raid infatti sono morte almeno 50 persone, tra cui 10 bambini. Nessuno di loro era un militare ma stavano aspettando tutti il treno per evacuare dalla regione del Donetsk dove ora si stanno concentrando le truppe russe e dove si intensificheranno le operazioni militari.
La risposta di Steshin: «È una strategia dell’Ucraina»
In un messaggio pubblicato alle 11.57, quindi successivo al primo sull’attacco a Kramatorsk, Steshin ha scritto che tutta l’operazione era una montatura organizzata da Kiev. Secondo il giornalista vicino al Cremlino la prova di tutto questo starebbe nel missile Tochka-U, quello che è stato fotografato con la scritta in russo «Per i bambini». Per Steshin questo missile non fa più parte dell’arsenale russo da 30 anni e quindi sarebbe stato lanciato dall’esercito ucraino. Questa tesi sta circolando parecchio nei canali di propaganda russa. Come ha spiegato Pietro Batacchi, direttore dalla Rivista italiana difesa, in un intervento a TgCom24, è vero che il missile non è più in dotazione ufficialmente alle truppe di Mosca ma questo non impedisce ai militari di utilizzarlo.
«Dalle foto si tratta di un Tochka-U, che non sembra abbattuto da contraerea. Il missile è in dotazione sia alle forze ucraine sia a quelle russe. I russi lo avevano tolto dal servizio qualche anno fa, ma poiché i più moderni Iskander stavano finendo, l’hanno rimesso in servizio ed il suo impiego da parte dei russi è stato già documentato in altre occasioni in Ucraina».
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