La Finlandia verso la Nato. La Russia aveva minacciato “conseguenze militari” in caso di adesione
La Finlandia è pronta a chiedere l’adesione alla Nato. Lo ha annunciato il ministro degli esteri di Helsinki Pekka Haavisto: «Nei sondaggi una chiara maggioranza della popolazione la sostiene. Il governo sta preparando un Libro Bianco che verrà consegnato al Parlamento la settimana prossima. Dipenderà dal Parlamento come procederemo, ma il dibattito è aperto». Il paese, che ieri ha bloccato le opere d’arte di ritorno all’Ermitage di San Pietroburgo suscitando la reazione di Mosca («è un furto»), ha ricevuto anche l’imprimatur di Jens Stoltenberg. Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica ha detto che nei confronti di Helsinki, così come della Georgia, «la porta resta aperta» e ha aggiunto che si aspetta che gli alleati colgano con favore anche l’entrata della Svezia. E, a sorpresa, anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha aperto alla questione, sostenendo che un ulteriore allargamento della Nato a paesi come la Svezia o la Finlandia non rappresenterebbe di per sé una minaccia esistenziale agli occhi della Russia.
Ma è impossibile non ricordare che le parole di oggi di Peskov cozzano con quelle pronunciate da Maria Zakharova, portavoce di Sergej Lavrov, il giorno dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina: «L’impegno del governo finlandese per una politica di non allineamento militare è un fattore importante nel garantire la sicurezza e la stabilità nell’Europa del Nord. L’ingresso di Helsinki nella Nato «avrebbe ripercussioni gravi militari e politiche», disse all’epoca ricomprendendo nel novero anche la Svezia. La Russia «non può non notare i persistenti tentativi» dell’Alleanza atlantica di allargarsi includendo i due Paesi. Tentativi, ha sottolineato, compiuti «in particolare dagli Usa».
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