Il governatore di Lugansk braccato dai russi: «Qui sta per succedere l’inferno, è questione di giorni»
«Sta per succedere un inferno», annuncia Serhiy Haidai, governatore della provincia di Lugansk, nel Donbass, in un’intervista al Corriere della Sera. L’esercito russo, mentre continua i bombardamenti, sta riposizionando le truppe ai confini e – spiega il governatore – «per cantare vittoria Putin deve conquistare tutto il Donbass, soprattutto dopo la sconfitta di Kiev. Ed è questione di giorni». Durante l’intervista al Corriere si trovava in un nascondiglio a Severodonetsk, ma ha già cambiato posizione. I russi lo stanno cercando e lo vogliono uccidere. Mentre annuncia l’imminente attacco spiega anche che nonostante Putin parli di «liberazione», si tratta invece di una questione strategica per le miniere della regione. Il governatore, che già i giorni scorsi aveva raccontati la distruzione degli ospedali, annuncia che questa volta sarà «peggio di Bucha e Mariupol perché l’obiettivo è distruggere tutto». L’attacco che si aspettano è «cento volte più forte» degli altri, e non hanno bunker in cui nascondersi, ma solo scantinati. Questo perché «i russi controllano da 8 anni le grandi città della regione, come Lugansk, dove si trovano le strutture e infrastrutture più importanti, e anche i bunker». Secondo il governatore Putin si prenderà le regioni di Lugansk e Donetsk entro il 9 maggio, l’anniversario della capitolazione della Germania nazista del 1945.
[Foto di copertina di LB.ua]
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