L’ex consigliere di Putin: «La Russia fermerà la guerra se l’Occidente smette di comprare il suo petrolio e il suo gas»
L’economista ed ex consigliere economico dello zar Andrei Illarionov ha rilasciato un’intervista alla Bbc per dire che Vladimir Putin probabilmente fermerebbe la guerra in Ucraina se l’Occidente smettesse di acquistare petrolio e gas russi. Secondo Illarionov basterebbe un mese o due di embargo per fermare il conflitto. Nell’intervista con Talking Business Ilarionov, che è stato l’uomo più vicino a Putin tra il 2000 e il 2005, ha affermato che il presidente è rassicurato dal flusso di entrate dall’esportazione dei prodotti energetici. Ma se i paesi occidentali attuassero «un vero embargo sulle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia, entro un mese o due le operazioni militari cesserebbero». L’economia russa vedrà una caduta del Pil fino al 15% nel 2022 a causa delle sanzioni, ma sarebbe risparmiata dalla devastazione totale grazie alle esportazioni. Che rappresentano più di un quarto dell’economia russa, visto che oltre a petrolio e gas ci sono anche le vendite all’estero di metalli preziosi e grano. Per questo, dice Illarionov, «ogni due giorni e mezzo un miliardo di euro finisce nelle sue tasche. E questo aiuta Putin a far funzionare il suo sistema. Una volta interrotto il flusso di valuta Putin dovrà ripensare le sue politiche perché non avrà risorse per finanziare ulteriori aggressioni».
Leggi anche:
- Dopo l’incontro con Zelensky, il cancelliere austriaco Nehammer volerà a Mosca da Putin. Perplessità da Kiev: «Che senso ha?»
- Incontro Zelensky-Putin? Il consigliere del presidente ucraino: «Non prima della vittoria in Donbass fra 3 settimane»
- Dietro la «denazificazione», gli interessi di Putin su carbone, petrolio, metalli e terre rare nel Donbass
- Polonia, la coreografia choc degli ultras del Legia Varsavia: dagli spalti spunta l’immagine di Putin con il cappio al collo – Il video
- L’ambasciatore cinese a Mosca difende Putin e critica l’Italia: «State gettando benzina sul fuoco». Ecco il report integrale della Farnesina