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L’archivio del governo ucraino con le atrocità dei russi: «L’ordine di terrorizzare arriva da Putin»

11 Aprile 2022 - 09:03 Redazione
Il sito è online. L'obiettivo è «assicurare che i criminali di guerra non sfuggano alla giustizia». La Casa Bianca: «L'ordine di terrorizzare i civili viene dai più alti livelli del Cremlino»

Il governo ucraino vuole andare fino in fondo e provare a raccogliere quante più informazioni possibili sui crimini di guerra commessi, dal 24 febbraio scorso, dai russi di Putin in Ucraina. Allo stato attuale, sono 5.600 i crimini di guerra che le autorità locali hanno deciso di mettere nero su bianco, di pubblicare su un sito ad hoc (con tanto di immagini, numeri e testimonianze), un archivio online per mostrare al mondo le atrocità compiute in queste settimane (come accaduto a Bucha). A vagliare il materiale c’è la procuratrice generale Iryna Venediktova, 43 anni, originaria di Kharkiv, che adesso coordina le delicatissime e difficilissime indagini sui massacri in Ucraina. A lanciare il sito è stato (anche) il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba che su Twitter ha spiegato che «le prove delle atrocità commesse dall’esercito russo serviranno ad assicurare che i criminali di guerra non sfuggano alla giustizia». Come scrive stamattina Michele Farina sul Corriere della Sera, sono stati già individuati 500 sospetti e “solo” 80 dei 1.060 soldati russi che hanno gestito l’occupazione di Bucha.

La Casa Bianca: «L’ordine di terrorizzare i civili arriva dal Cremlino»

La Corte penale internazionale, intanto, ha attivato un portale per chi vuole fornire la propria testimonianza. Il rischio è che vada a finire come già accaduto in passato, in altre occasioni. Basti pensare che dal 2002 ad oggi dalla Corte sono state accusate “soltanto” 46 persone, quasi tutte provenienti dall’Africa, per crimini di guerra o contro l’umanità. Solo due di loro stanno scontando una pena, sei hanno pagato il loro conto con la giustizia. Senza andare troppo lontano, nel 2020, la Corte penale internazionale ha concluso le sue indagini sui crimini commessi in Ucraina nel 2014-2015, durante l’annessione della Crimea. Anche in quel caso vennero commessi crimini di guerra, mai condannati perché la Corte non ha potuto proseguire il processo per mancanza di risorse e difficoltà dovute al Covid. Ora, dunque, gli ucraini sanno bene che processare Putin o comunque i vertici militari russi non sarà semplice e che bisognerà provare ogni cosa, soprattutto bisognerà dimostrare che «l’ordine di terrorizzare» i civili sia arrivato «dai più alti livelli» del Cremlino, fino a Vladimir Putin. Lo ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

Foto in copertina di repertorio

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