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Solo il 4% dei contribuenti italiani dichiara più di 70 mila euro, aumenta il divario tra autonomi e dipendenti: l’analisi del Mef sui redditi 2020

13 Aprile 2022 - 19:46 Maria Pia Mazza
Il reddito medio più elevato deriva dal lavoro autonomo ed è pari a 52.980 euro, mentre quello dichiarato dai lavoratori dipendenti è di 20.720 euro e quello dei pensionati è di 18.650 euro

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noti i dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2020, l’anno in cui la pandemia di Coronavirus ha maggiormente stretto la morsa sui lavoratori e le lavoratrici. Complessivamente in Italia sono stati dichiarati oltre 865,1 miliardi di euro (-19,4 miliardi rispetto all’anno precedente, con una media di 21.570 euro, ossia l’1,1 per cento in meno rispetto al 2019. Secondo quanto riportato dal Mef, circa il 27 per cento dei contribuenti si colloca nella classe di reddito fino a 15.000 euro, versando il 4 per cento dell’Irpef totale. Il 70 per cento dei contribuenti italiani ha dichiarato invece tra i 15 e i 70 mila euro, per un totale del 67 per cento dell’Irpef totale. Stando ai dati del Ministero solo il 4 per cento dei contribuenti ha dichiarato più di 70.000 euro, versando dunque il 29 per cento dell’Irpef totale. Secondo i dati del ministero guidato da Daniele Franco, il reddito medio più elevato deriva dal lavoro autonomo ed è pari a 52.980 euro, mentre quello dichiarato da imprenditori di ditte individuali, cioè quanti non esercitano attività economica in forma societaria, è di 19.900 euro. Il reddito dichiarato dai lavoratori dipendenti è di 20.720 euro, quello dei pensionati è di 18.650 euro.

I dati sull’Irpef versata

L’imposta netta Irpef totale dichiarata è pari a 159,3 miliardi di euro, un dato in flessione del 3,5 per cento rispetto all’anno precedente. Su un totale di 41,2 milioni di contribuenti che hanno effettuato la dichiarazione dei redditi, secondo i dati del Mef, risulta che un soggetto su tre non paga l’Irpef. Circa 10,4 milioni di soggetti, infatti, hanno un’imposta netta pari a zero. In una nota ufficiale del Dipartimento delle Finanze, viene specificato che «si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. Inoltre, considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dal bonus Irpef e trattamento integrativo, i soggetti che di fatto non versano l’Irpef salgono a circa 12,8 milioni».

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