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Salvini: «Non vogliamo far cadere Draghi ma votiamo la mozione sul ritorno al nucleare»

14 Aprile 2022 - 06:56 Redazione
Il leader della Lega dopo l'incontro a Palazzo Chigi: «Lavoreremo sulla delega fiscale a Pasqua»

Il leader della Lega Matteo Salvini non vuole far cadere Draghi. Lo dice oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo l’incontro del centrodestra con il premier a Palazzo Chigi. Ma ha intenzione di pressare il governo sul fisco e sugli sbarchi. E intende anche far votare la sua mozione sul ritorno del nucleare in Italia. Nel colloquio con Marco Cremonesi spiega che la novità più importante di ieri è che «c’è la disponibilità del governo a cambiare il testo. Se ci fossimo seduti e ci avessero detto di prendere atto che il testo è immodificabile, sarebbe stato molto diverso. E invece, insieme a tutto il centrodestra di governo, abbiamo ascoltato parole diverse. Ci lavoreremo a Pasqua e a Pasquetta, ma contiamo di portare l’esecutivo su posizioni condivise di equilibrio». Secondo Salvini «c’era il rischio, che è stato riconosciuto, che con il cosiddetto “sistema duale” potesse aumentare la tassazione sugli affitti o sui titoli di Stato, più in generale sul risparmio. Noi pensiamo, e sulla carta dicono di pensarlo tutti, che la pressione fiscale non possa aumentare.

Letta ci ha detto che facciamo solo propaganda, ma è stato smentito dal governo stesso: ci è stato confermato che abbiamo sollevato preoccupazioni fondate». Sul catasto invece «un conto è far emergere il sommerso, un altro l’applicare i valori di mercato agli estimi catastali che farebbero scattare gli aumenti. Ho anche segnalato un tema che mi sta particolarmente a cuore, la rottamazione delle cartelle esattoriali». Infine, «la settimana prossima chiederemo di mettere ai voti la nostra mozione sul ritorno al nucleare. Vedremo cosa ne dicono coloro che non vogliono più il gas russo. Siamo l’unico paese del G20 a non avere centrali nucleari, Boris Johnson ha appena annunciato 9 nuovi impianti, Macron ha detto che ci investirà 50 miliardi e altre ne stanno aprendo in tutta Europa. Mi dicono che daranno risultati tra dieci anni? Se non partiamo non arriveranno mai».

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