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Mosca espelle 18 diplomatici Ue in Russia, Di Maio: «Toccherà anche agli italiani, ma dialogo resta aperto»

15 Aprile 2022 - 19:13 Maria Pia Mazza
A Kiev riapre l'ambasciata Italiana con il ritorno del diplomatico Zazo. Per il ministro degli Esteri italiano è: «simbolo di chi crede nel dialogo italiano». Ma intanto sull'asse Mosca-Bruxelles i rapporti si fanno sempre più tesi

Mosca passa al contrattacco diplomatico. Dopo la decisione dello scorso 5 aprile di Bruxelles di espellere 19 dipendenti  dalla Missione Permanente presso l’Unione Europea, dichiarandole persona non grata per «aver intrapreso attività contrarie al loro status diplomatico» e ordinando loro di lasciare il Belgio, oggi, 15 aprile, il ministero degli Esteri russo ha reso noto di aver deciso di espellere da Mosca 18 dipendenti della delegazione dell’Ue in Russia. Commentando la decisione di Mosca, il ministro degli Esteri Di Maio ha dichiarato che «il canale con Mosca non va chiuso, e l’espulsione dei membri della delegazione europea da Mosca è la risposta alle espulsioni da parte dell’Ue di qualche settimana fa». Al contempo, il titolare della Farnesina ha preannunciato che anche «l’Italia attende una stessa azione da Mosca in risposta alla nostra espulsione di 30 russi con passaporto diplomatico. Vedremo in che termini interesserà il nostro personale diplomatico». Di Maio ha poi ribadito che il dialogo tra Roma e Mosca resta aperto: «Teniamo aperto il canale con Mosca e teniamo aperto anche una linea rossa per le evacuazioni di civili: non dobbiamo smettere di credere nella diplomazia».

La decisione di Mosca di espellere 18 diplomatici europei dalla Russia

«In risposta alle azioni ostili dell’Unione Europea, 18 dipendenti della delegazione dell’Unione europea in Russia sono stati dichiarati persona non grata, e dovranno lasciare il territorio della Federazione Russa nel prossimo futuro», si legge in una nota ufficiale del ministero degli Esteri russo. Nello stesso documento, è stato reso noto che Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri russo, ha convocato l’ambasciatore dell’Unione Europea in Russia, Markus Ederer, e di avergli consegnato una lettera di protesta contro la decisione di Bruxelles. «La Russia ha dichiarato responsabile l’Unione Europea per la distruzione dell’architettura del dialogo e della cooperazione bilaterale che era stata creata per decenni – si legge nel comunicato -. È stata altresì evidenziata la necessità di un rigoroso rispetto da parte dell’Unione europea dei requisiti della Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche».

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