«Putin? Se cerca un’escalation dopo l’incrociatore Moskva rischia altre umiliazioni»
Il professor Michael Petersen, direttore del Russia Maritime Studies Institute al dipartimento studi strategici dello US Naval War College, in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica spiega che Vladimir Putin e la Russia rischiano altre umiliazioni dopo l’affondamento della Moskva: «È dall’inizio della guerra che la Russia sottovaluta le forze ucraine. Adesso ne paga le conseguenze». Anche se gli ucraini temono rappresaglie, sarà difficile ora per Mosca organizzare uno sbarco a Odessa: «Chi ha in mente un’operazione tipo sbarco in Normandia deve ricredersi: servono molti uomini per una missione simile a Odessa e la Russia non ne ha abbastanza. Potrebbe utilizzarne al massimo 3-4 mila da bordo delle sue navi e ci sarebbero enormi difficoltà logistiche per sostenerli dopo lo sbarco. L’avanzata lungo la costa sembra essersi bloccata a Cherson. E il grosso delle forze è stato spostato nel Donbass». Secondo Petersen la data del 9 maggio non sarà quella della proclamazione della vittoria: «Ne dubito. Gli piacerebbe, per spacciarlo come una vittoria, ma mancano appena tre settimane, in cui l’Ucraina continuerà a ricevere armi dall’Occidente. E le forze di Kiev sembrano ringalluzzite». Infine, sul rischio di una risposta armata: «Non sappiamo cosa gli dicono i suoi generali, ma non avranno potuto addolcire una pillola così amara. Può darsi che Putin sia tentato da una escalation. Ma è una mossa che rischia di provocare risposte anche da parte occidentale, procurandogli ulteriori umiliazioni».
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