Forze ucraine sotto assedio nell’acciaieria di Mariupol. Mosca: «Arrendetevi o sarete tutti eliminati»
Si fa sempre più tesa la situazione a Mariupol. Alle 5 italiane è scaduto l’ultimatum lanciato nella sera di ieri, 16 aprile, dalla Russia. Circa 30 minuti più tardi le sirene anti-aeree hanno iniziato a suonare in quasi tutte le Regioni ucraine. Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters, alcune esplosioni sono state udite a Kiev. «Le forze armate russe offrono ai militanti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari stranieri di fermare le ostilità e deporre le armi alle 6 ora di Mosca del 17 aprile – recitava la dichiarazione il generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale della Russia, che comanda l’assedio di Mariupol – . In cambio delle armi sarà loro risparmiata la vita». Ukrinform scrive che sarebbero in corso i preparativi, da parte delle forze russe, per uno sbarco nella città portuale: la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, ha affermato che il suo dicastero sta verificando l’informazione giunta a Kiev.
La situazione nell’acciaieria Azovstal
Nel frattempo il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo quanto riporta Interfax ha annunciato oggi che nell’acciaieria Azovstal di Mariupol sono stati accerchiati fino a 400 mercenari stranieri che combattono al fianco delle forze ucraine. L’agenzia russa ha raccontato anche che il Ministero della Difesa russo, dopo lo scadere dell’ultimatum per la resa, avrebbe minacciato la resistenza ucraina asserragliata nell’edificio: «Se continuano a opporre resistenza, saranno tutti eliminati». La grande acciaieria è diventata la base del battaglione nazionalista Azov, a causa della sua vasta rete di tunnel che consente di sfuggire agli assalti nemici. Al battaglione, secondo quanto sostiene il portavoce del ministero Igor Konashenkov, sarebbe stata offerta la possibilità della resa: «Al gruppo di forze ucraine, accerchiato e bloccato nell’acciaieria, è stato offerto di deporre volontariamente le armi e di arrendersi per salvare le loro vite», ma Kiev avrebbe impedito al reggimento Azov di negoziare.
Secondo Zelensky la situazione a Mariupol è «disumana»
Sugli ultimi sviluppi nella città portuale è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «La situazione a Mariupol rimane la più grave possibile. Semplicemente disumana. La Russia sta deliberatamente cercando di distruggere tutti coloro che sono lì». Ieri Zelensky si è detto pronto a interrompere i negoziati con Mosca nel caso in cui le forze russe avessero «distrutto le forze ucraine a Mariupol».
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