Kiev sospende i corridoi umanitari: «Fallito il tentativo di negoziare il cessate il fuoco con Mosca»
L’accordo con l’esercito russo per il cessate il fuoco non è stato trovato, per questo Kiev ha annunciato la sospensione dei corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dall’Ucraina orientale. Lo ha annunciato su Telegram la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk: «Questa mattina non siamo riusciti a negoziare un cessate il fuoco sulle vie di evacuazione con gli occupanti. Ecco perché, sfortunatamente, oggi non apriremo corridoi umanitari». La vicepremier ha proseguito lanciando un appello: «Chiediamo ancora una volta l’apertura di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili, soprattutto donne e bambini, da Mariupol», e inoltre ha ribadito agli «occupanti, anche attraverso le strutture internazionali competenti», la necessità di aprire un apposito corridoio per l’evacuazione dei soldati feriti.
Lo scorzo marzo, Mosca e Kiev hanno concordato la creazione di corridoi umanitari. L’obiettivo è creare dei tratti di passaggio per evacuare i civili. Ciononostante, lo scorso 15 aprile, l’Ufficio del procuratore generale ucraino aveva denunciato un attacco russo contro gli autobus usati per le evacuazioni dei rifugiati, vicino a Kharkiv. Tre giorni prima, la polizia della regione di Kiev avevano denunciato la scoperta dei cadaveri di un’intera famiglia, a detta del capo degli agenti ucraini Andriy Nebitov uccisa mentre provava a scappare da un villaggio nella regione di Gavron, vicino a Makarov. Il ministro della Difesa Russo, Mikhail Mizintsev, citato dall’agenzia Tass, all’inizio del mese aveva denunciato: «L’operazione umanitaria ben organizzata per salvare civili e stranieri da Mariupol è stata cinicamente interrotta dalla parte ucraina, perché la parte della via di evacuazione vicino a Mariupol è stata colpita dal fuoco intensivo delle unità dell’esercito ucraino e dei battaglioni nazionalisti, che hanno usato mortai e armi pesanti».
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