Niente «Bella ciao» il 25 aprile, il sindaco nel Mantovano ferma la banda della scuola: «È un brano troppo divisivo»
Al sindaco di Medole la canzone partigiana Bella ciao non piace. Anzi, per il primo cittadino eletto con il centrodestra nel piccolo comune in provincia di Mantova, il brano sarebbe addirittura: «troppo divisivo» perché sia eseguito per le imminenti celebrazioni del 25 aprile. E così il sindaco ha deciso di chiamare una banda da un paese vicino, Guidizzolo, dopo aver scoperto che i ragazzi della scuola locale avrebbero eseguito proprio «Bella ciao» nel corso della manifestazione per il giorno della Liberazione. Immediate le polemiche a seguito della decisione: l’Anpi dell’Alto Mantovano ha dichiarato che intende «confrontarsi su questa bizzarria istituzionale e chiederne le ragioni», e il Comitato antifascista Mantova per Stazzema ha pubblicato una lettera aperta in cui invita il sindaco e la sua giunta «ad approfondire una ricerca storica dove troverà che la scelta di identificare ‘Bella Ciao’ con un canto partigiano nasce dalla volontà di trovare un testo che avesse valori universali di libertà e opposizione alle dittature e alla guerra». La scuola esclusa, dal canto suo, ha deciso di organizzare una festa alternativa il 26 aprile, nel corso della quale gli studenti potranno cantare liberamente Bella Ciao.
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