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Ucraina, gli Usa: «Le forze russe non stanno avanzando nel Donbass» – Il live blog

20 Aprile 2022 - 20:00 Redazione
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56esima giornata di guerra. Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nel 56esimo giorno della guerra in Ucraina la Russia ha dato ai combattenti ucraini che resistono a Mariupol un nuovo ultimatum: arrendersi entro le 13 italiane di oggi. Ultimatum scaduto senza alcun segnale di resa. Intanto circa 120 civili che vivevano vicino all’impianto hanno lasciato i corridoi umanitari, secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa Interfax, citando la TV di stato russa. Le forze russe ieri hanno sequestrato Kreminna, un centro amministrativo di 18.000 persone a Lugansk, una delle due province del Donbass. Quattro persone sono morte in un bombardamento a Kharkiv. Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo ministro britannico Boris Johnson e il primo ministro canadese Justin Trudeau si sono impegnati a inviare più armi di artiglieria in Ucraina. Il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che è difficile dire quando saranno possibili i prossimi colloqui di pace diretti poiché la Russia ora «scommette seriamente» sulla sua offensiva nell’Ucraina orientale. Infine, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto una pausa umanitaria di quattro giorni nei combattimenti in Ucraina durante la Pasqua ortodossa.

20.00 – Nuovo pacchetto di sanzioni Usa

Gli Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nel mirino la banca commerciale Transkapitalbank e una rete globale di oltre 40 individui ed entità. Le misure comprendono anche restrizioni ai visti per 635 cittadini russi. Tra i soggetti colpiti anche l’oligarca russo Konstantin Malofeyev.

18.00 – Corridoio umanitario da Mariupol

Un convoglio di bus con a bordo alcune decine di civili ha lasciato Mariupol nell’ambito del corridoio umanitario concordato per oggi con la Russia, diretto verso le zone dell’Ucraina controllate dall’esercito di Kiev. Tanti cittadini, però, non sono riusciti a lasciare la città. Il corridoio umanitario, hanno fatto sapere le autorità ucraine, «non ha funzionato».

16.30 – La vicesindaca di Mariupol: «Il 9 maggio la parata della vittoria»

La vicesindaca di Mariupol, nominata dalle forze di Mosca, ha detto che il 9 maggio si terrà in città una parata militare russa. La data, che è già stata citata come il giorno per cui Mosca vorrebbe concludere il conflitto in Ucraina, segna l’anniversario della vittoria russa sui nazisti nella Seconda guerra mondiale.

Mariupol

15.30 – Gli Usa: «La Russia non avanza nel Donbass»

Stando alla Difesa Usa, le forze russe nel Donbass non hanno messo a segno alcuna conquista significativa nella loro nuova offensiva. Le linee del fronte, spiegano due alti funzionari citati dalla Cnn, al momento rimangono ferme.

13.53 – Il sindaco di Mariupol: «Bus umanitari si fermano anche vicino all’acciaieria»

Il sindaco di Mariupol, Vadim Boychenko, aveva annunciato che alle ore 14.00 (alle 13 in Italia) sarebbero stati aperti i corridoi umanitari tra Mariupol e Zaporizhzhia. Secondo quanto riporta la Bbc, il sindaco ha annunciato che gli autobus per l’evacuazione si fermeranno anche vicino all’acciaieria Azovstal.

13.12 – Zelensky: «Non vorrei perdere i rapporti con Macron»

A pochi giorni dal secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, il presidente ucraino Zelensky si inserisce nel flusso della campagna elettorale dei due candidati. In un’intervista all’emittente francese Bfm Tv, che verrà trasmessa questa sera,  avrebbe detto «Ho dei rapporti con Emmanuel Macron e non vorrei perderli». Per quanto riguarda la candidata di estrema destra, l’avrebbe definita «persona non grata», aggiunge poi: «Se capisse di avere torto, il nostro rapporto potrebbe cambiare».

12.53 – Intelligence ucraina: «Mosca fa pulizia per fallimenti al fronte»

Secondo quanto riporta la testata Kyiv Independent, l’intelligence del ministero della Difesa ucraino avrebbe scritto su Telegram che Mosca, sullo sfondo dei «fallimenti al fronte», avrebbe iniziato a far pulizia nelle zone assediate del Donbass. Il primo a essere stato arrestato dal Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa è il maggiore Igor Kornet. Al momento, è detenuto al centro di detenzione di Rostov sul Don. Secondo l’intelligence ucraina, questo sta provocando una reazione negativa tra le forze di sicurezza e della leadership politica della Repubblica.

12.53 – Onu: «Oltre 5 milioni gli ucraini fuggiti dalla guerra»

Secondo i dati rilasciati dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), il numero di persone fuggite dall’Ucraina da quando è scoppiato il conflitto è 5.034.439. Si tratterebbe della più grande crisi di rifugiati in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Gli sfollati nel Paese sono circa 7,1 milioni di persone, secondo l’ultima valutazione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni dell’Onu (Oim)

10.25 – Evacuazione a Mariupol

Il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko punta ad evacuare 6 mila cittadini oggi con 90 bus. Secondo Boychenko nella città assediata restano ancora almeno 100mila civili. «Siamo riusciti a ottenere un accordo preliminare su un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani», ha scritto su Telegram il vice primo ministro dell’Ucraina Iryna Vereshchuk. La vice premier ha affermato che l’Ucraina ha concordato con le forze russe di aprire un percorso sicuro per i civili in fuga dalla devastata città portuale di Mariupol. Intanto il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko ha detto che i militari russi minacciano di fucilare coloro che non vorranno mettersi il nastro bianco al braccio. «Gli occupanti – ha detto – dalle proposte ‘morbide’ di indossare nastri bianchi ai civili in segno di ‘distinzione’ sono passati alle minacce dirette di aprire il fuoco su chiunque si troverà in strada senza tali segni distintivi».

10.00 – I russi: 5 militari si arrendono ad Azovstal

La milizia di Donetsk ha dichiarato che cinque soldati ucraini si sono arresi e hanno lasciato l’acciaieria Azovstal a Mariupol. «Cinque militari delle forze armate ucraine hanno accettato l’offerta della milizia della Repubblica popolare di Donetsk e delle forze armate russe, hanno deposto le armi e hanno lasciato volontariamente i locali dello stabilimento Azovstal», ha affermato la milizia. secondo l’agenzia russa Interfax. Intanto più di 140 civili vicino alle case di Azovstal sono stati evacuati.

8.00 – 205 bambini morti a Kiev

Resta stabile il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, mentre aumentano quelli feriti. Lo fa sapere l’Ufficio del Procuratore generale di Kiev. «La mattina del 20 aprile, il numero ufficiale dei bambini morti non è cambiato: 205. Il numero dei feriti è cresciuto a 373» (erano 367 ieri), riferisce l’Ufficio del Procuratore su Telegram.

6.40 – 007 Uk: aumentano le truppe russe a oriente

L’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina dice che la presenza militare russa al confine orientale continua ad aumentare, mentre i combattimenti nel Donbass si stanno intensificando. Secondo i servizi britannici, inoltre, è probabile che l’attività aerea russa nell’Ucraina settentrionale rimanga contenuta dopo il ritiro di Mosca dal nord di Kiev. Tuttavia, esiste ancora il rischio di attacchi con armi di precisione contro obiettivi chiave in tutta l’Ucraina. Gli attacchi russi contro le città del Paese, conclude il rapporto, mostrano l’intenzione di Mosca cercare di interrompere il flusso dei rinforzi e delle armi ucraine nell’est del Paese.

5.30 – La città di Lyman obiettivo dei russi

L’esercito ucraino fa sapere che le truppe russe si stanno raggruppando per proseguire la loro offensiva verso la città di Lyman, nella regione di Donetsk (est). «Il nemico sta cercando di continuare le sue operazioni offensive nella zona operativa orientale al fine di stabilire il pieno controllo del territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk – si legge nel messaggio -. Continuano a lanciare missili e a bombardare le infrastrutture militari e civili in tutta l’Ucraina».

4.30 – Esplosioni a Mykolaiv

Alcune esplosioni sono state avvertite nella città meridionale ucraina di Mykolaiv, capoluogo dell’omonima regione. Il sindaco Oleksandr Senkevich ha chiesto ai cittadini di nascondersi nei rifugi.

4.00 – Il nuovo ultimatum russo ad Azovstal

L’esercito russo ha dato un nuovo ultimatum dopo quello di ieri ai combattenti ucraini rintanati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, ha detto che se le truppe si arrenderanno alle 14 di oggi (le 13 in Italia) saranno loro garantite «la vita, la sicurezza e le cure mediche». Il colonnello ha aggiunto che la fine dei soldati ucraini «sarà amara in caso di rifiuto». Ma Serhiy Volyna, comandante della 36a brigata dei marines che difendono Mariupol, ha scritto su Facebook che le truppe ucraine asserragliate nell’acciaieria di Azovstal stanno vivendo «gli ultimi giorni, se non ore. Il nemico ci supera di 10 a uno». E ancora: «Ci appelliamo e imploriamo a tutti i leader mondiali di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di uno stato terzo».

In un’intervista al Washngton Post Volyna ha detto che loro non si arrenderanno: continueranno «a condurre operazioni di combattimento e a completare i nostri compiti militari fintanto che li riceviamo … Non deporremo le nostre armi». I soldati russi usano costantemente «aviazione, artiglieria e artiglieria navale di vari sistemi» e cercano di «condurre azioni d’assalto con la copertura di carri armati e veicoli da combattimento di fanteria», ha detto Volyna, secondo cui nell’acciaieria di Mariupol, dove stanno cercando rifugio soldati e centinaia di civili, almeno 500 persone sono ferite. «Nel seminterrato dove le persone marciscono non ci sono farmaci», ha detto. «Speriamo vivamente che il presidente Biden ci ascolti e ci aiuti a risolvere la nostra situazione. Combattiamo fino all’ultimo, ma abbiamo pochissimo tempo a disposizione».

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