Negoziati, la mossa del Cremlino: «Consegnata una bozza chiara a Kiev: ora tocca a loro»
Il Cremlino ha annunciato di aver presentato una propria bozza di accordo sui negoziati tra Russia e Ucraina. Come riporta l’agenzia Tass, Dmitry Peskov ha fatto sapere che la delegazione ucraina ha ricevuto un documento: «formulato chiaramente e attende risposta». Ora, sostiene il portavoce di Vladimir Putin: «la palla è nel campo di Kiev». Da giorni le trattative sembravano in una sostanziale crisi, con l’ultimo intervento sul tema solo questa mattina, 20 aprile, della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che aveva attaccato i negoziatori di Kiev di cui ormai Mosca non si fidava più. Peskov ha ribadito le accuse del ministero degli Esteri, riportando il pensiero del capo del Cremlino: «Il Presidente ha affermato che la parte ucraina si discosta costantemente dagli accordi presi in precedenza, deviando dalle sue parole. Ciò ha conseguenze molto negative in termini di efficacia dei negoziati. Attualmente, la nostra bozza di documento è stata consegnata alla parte ucraina, stiamo aspettando una risposta». Sui tempi dello stallo Mosca non garantisce e scarica le responsabilità su Kiev: «Abbiamo ripetutamente affermato che la dinamica del lavoro della parte ucraina lascia molto a desiderare, quindi gli ucraini non mostrano una grande inclinazione ad intensificare il processo negoziale», ha ribadito Peskov. Dopo qualche ora è arrivata la risposta di Kiev: «L’Ucraina ha ricevuto le proposte russe sui negoziati tra i due Paesi e le sta studiando», ha detto il capo dell’ufficio presidenziale di Kiev Mykhailo Podolyak, secondo quanto riporta Interfax. «L’Ucraina ha consegnato le proprie proposte sulle disposizioni agli avversari ai negoziati di Istanbul. In particolare, queste riguardano le garanzie di sicurezza per prevenire altri attacchi in futuro al nostro Paese. La parte russa le ha studiate e ha presentato la propria posizione. Ora tocca a noi studiare, comparare e trarre conclusioni, sia politiche che legali», ha concluso Podolyak.
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