Che fine ha fatto il bonus psicologo da 600 euro?
Se n’è discusso tanto ma ad oggi, 21 aprile, non c’è ancora modo per richiederlo. E anzi, dopo l’annuncio, il tempo è scaduto (il decreto attuativo andava fatto entro l’1 aprile) e del bonus psicologo non sembra esserci traccia. Una luce in fondo al tunnel in realtà c’è: proprio oggi, infatti, il ministro della Salute Roberto Speranza risponderà al question time in Senato e uno dei punti sollevati, come è in grado di confermare Open, è proprio il tanto atteso contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia. Speranza risponderà a un’interrogazione della senatrice Caterina Biti: «In queste settimane in molti ci hanno chiesto “ma dov’è finito il bonus?”. Da qui l’idea di chiederlo direttamente al ministro. Noi non ci siamo dimenticati», ha spiegato a Open Biti.
Alle ore 15, dunque, il ministro sarà chiamato a spiegare i motivi del ritardo o, nelle migliori delle ipotesi, a fissare la data in cui il bonus potrebbe diventare realtà. «Siamo in dirittura d’arrivo», trapela dai palazzi romani e ci confermano fonti parlamentari. Bisognerà capire, adesso, le modalità di erogazione del bonus. Chi se ne occuperà? Il ministero stesso o le Regioni? Servirà la prescrizione medica per accedere alle sedute dallo psicoterapeuta finanziate, in parte, dallo Stato? Oppure potranno farlo tutti? Secondo le fonti contattate da Open sarà tutto operativo «prima dell’estate». Si è già atteso tanto.
Cos’è il bonus psicologo
Si tratta di un contributo – inserito nel decreto Milleproroghe e sul quale si è battuto molto il deputato del Pd Filippo Sensi, – di massimo 600 euro, da calcolare in base all’Isee che non potrà essere superiore ai 50 mila euro. Oltre 323 mila le firme nella petizione, su Change.org, creata dal giornalista Francesco Maesano: le sottoscrizioni, tra l’altro, continuano anche in queste ore, persino a distanza di mesi. A chiedere un intervento tempestivo alla politica italiana sono soprattutto i giovani, tra i più colpiti dalla pandemia del Coronavirus, come documentato anche da Open: isolati per mesi, a casa, senza vedere più partner, amici e parenti, senza la possibilità di andare a scuola o semplicemente di andare in pizzeria. Privati della socialità, hanno avuto sempre più problemi legati a depressione, ansia, stress e, più in generale, a fragilità psicologiche.
Giovani (e meno giovani) che, consapevoli della loro salute mentale precaria, non si sono potuti rivolgere a uno specialista, visti i costi medio-alti. Una seduta di psicoterapia costa in media 50 euro e molti ragazzi ci hanno rinunciato. La misura, voluta dal governo Draghi e su cui il Pd ha fatto (e continua a fare) pressing, è stata pensata per circa 16 mila cittadini. Numeri alla mano, se una seduta costa 50 euro, con 600 euro è possibile farne 12. Cifre nettamente più basse rispetto a quelle che erano state previste inizialmente: la prima proposta, infatti, prevedeva non solo un contributo una tantum da 150 euro ma anche un bonus progressivo fino a 1.600 euro. Lo stanziamento complessivo per il bonus psicologo è pari a 10 milioni di euro da aggiungersi ad altri 10 milioni previsti per potenziare i servizi di salute mentale.
Foto in copertina di repertorio da PEXELS
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