Zelensky al Parlamento portoghese: «Pronti a porre fine all’assedio di Mariupol, ma ci servono armi»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in collegamento video al Parlamento portoghese. «In 57 giorni di guerra, più di 1000 città ucraine sono state occupate dagli invasori che continuano a distruggere le nostre città», ha detto. «Milioni di persone devono fuggire, è come se tutto il Portogallo fosse costretto a lasciare il Paese». Zelensky ha rinnovato la richiesta d’aiuto sul fronte militare dichiarando: «Vogliamo armi potenti per lasciare le nostre città». I militari ucraini stanno preparando la fine dell’assedio di Mariupol attraverso mezzi diplomatici o militari, ha continuato, ma il Paese ha bisogno delle armi adeguate da parte dei suoi alleati.
Su Mariupol: «I russi hanno colpito i civili di proposito»
Il presidente ucraino ha poi commentato l’assedio della città portuale di Mariupol dichiarando che gli edifici sono quasi tutti distrutti e le persone sono senza cibo e senza acqua. Secondo Zelensky, i russi «sapevano che non c’erano obiettivi militari. Sono state uccise più di diecimila persone, ma non siamo sicuri del numero. Hanno costruito crematori mobili lì – ha aggiunto – in modo che potessero distruggere i corpi e non avremmo avuto prove di quello che stavano facendo. Ricordate Bucha? Stanno cercando di nascondere i loro crimini di guerra, quindi non abbiamo le prove».
Gli ucraini «umiliati dai russi»
Secondo Zelensky, i russi avrebbero umiliato i cittadini ucraini «costringendoli a cantare l’inno russo». E ha aggiunto: «Questo è ciò che sta accadendo in Ucraina nel 2022. Stiamo combattendo non solo per la nostra indipendenza, ma per la nostra sopravvivenza». Zelensky ha poi invitato i parlamentari a ricordare le foto dei morti in strada spiegando che i cittadini «non sono riusciti nemmeno a seppellirli come si deve» e ha sottolineato che le foto mostrano solo una parte di quello che sta accadendo.
«Campi speciali in Russia»
Zelensky ha poi paragonato quello di Mosca agli altri regimi totalitari della storia, dicendo che «stanno deportando persone nelle regioni più remote della Russia». Ha poi detto che i russi avrebbero creato «campi speciali» in cui «alcuni vengono uccisi e le ragazze vengono violentate». Il presidente ucraino ha detto che nella capitale sarebbero stati uccisi 1106 ucraini, di cui 40 bambini. I rapimenti da parte dei russi sarebbero più di 500.000 mila, secondo Zelensky.
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