Assedio a Mariupol, Kiev smentisce Mosca sul corridoio umanitario: «Non c’è alcun accordo»
«I corridoi umanitari si aprono in base agli accordi delle due parti. Il corridoio, annunciato unilateralmente, non fornisce sicurezza e quindi, di fatto, non è un corridoio umanitario. Quindi, dichiaro ufficialmente e pubblicamente: non ci sono accordi sui corridoi umanitari da Azovstal oggi, purtroppo». Lo dice la vicepremier di Kiev, Iryna Vereschuk, su Telegram in risposta all’annuncio russo di un nuovo tentativo di corridoio umanitario a Mariupol oggi, 25 aprile. Il ministero della Difesa di Mosca aveva parlato di un cessate il fuoco per permettere ai civili di evacuare l’acciaieria Azovstal sotto assedio. Secondo l’agenzia Interfax, le evacuazioni avrebbero dovuto partire dalle 13 ora italiana e l’accordo per la sospensione delle ostilità sarebbe stato preso tra le forze russe e i delegati filo-russi: i civili – scriveva l’agenzia – avrebbero potuto evacuare la zona «in una direzione scelta da loro». Dopo poche ore, è arrivata la smentita di Kiev.
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