Gentiloni: «Europa indipendente dalla Russia su gas e petrolio entro il 2027 con le fonti rinnovabili»
Il commissario agli Affari Economici dell’Unione Europea Paolo Gentiloni pensa che l’indipendenza energetica dalla Russia arriverà entro il 2027. Ma l’Europa pensa fin da subito a mettere un tetto ai prezzi di gas e petrolio in arrivo da Mosca. In un’intervista rilasciata al Il Messaggero Gentiloni spiega che la fissazione di un prezzo massimo «può avere il vantaggio di danneggiare le esportazioni russe senza produrre impennate di prezzo che avrebbero forme di embargo totali. Ma bisogna anche valutare come, dal punto di vista giuridico ed economico, eventuali proposte di prezzo massimo possono essere gestite. Ed è questo il lavoro che la Commissione sta appunto facendo». Per Gentiloni l’Ue ridurrà «la dipendenza da petrolio e gas russi di due terzi entro la fine di quest’anno, per portarla a zero entro il 2027. Un secondo obiettivo è costruire una strategia che non rallenti la transizione climatica, rischio che si corre di fronte all’impennata dei prezzi. Per questo la Commissione cercherà di mettere sul tavolo proposte che invece confermino la transizione climatica, poiché è ovvio che ci possono essere delle passerelle temporanee ma la strada per ridurre la dipendenza dall’energia russa è quella delle rinnovabili. E su questo non possiamo alimentare equivoci o una nuova stagione del carbone per raggiungere l’autonomia».
Infine, nel colloquio con Barbara Jerkov Gentiloni apre alla possibilità di un nuovo congelamento del Patto di Stabilità: «Prima dell’invasione russa pensavamo di concludere la sospensione del Patto a fine anno. Ragioneremo sulla base delle nuove previsioni economiche sulla possibilità di prolungare la sospensione. La situazione economica è di nuovo seriamente in difficoltà. Decideremo prima della pausa estiva. Noi abbiamo bisogno di regole comuni: un’unione più ambiziosa non può essere à la carte. Ma queste regole comuni vanno aggiornate. I due obiettivi devono essere quello di rendere i necessari percorsi di riduzione del debito più graduali e di facilitare gli investimenti. Sento che le distanze di opinioni si sono ridotte ma non sono ancora annullate e lavoro per costruire una proposta che abbia il sostegno necessario. Io sono ottimista».
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