Bonino: «Putin? Verrà processato a L’Aja per crimini di guerra e contro l’umanità»
La senatrice Emma Bonino, ex ministra degli Esteri e commissaria Ue, in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica indica le tappe del diritto internazionale per spiccare un mandato di cattura nei confronti di Vladimir Putin. «La prima competenza è della magistratura ucraina, soprattutto se supportata dall’invio di esperti di Paesi amici. E la procuratrice generale, Iryna Venediktova, non ha perso tempo», esordisce Bonino nel colloquio con Giovanna Casadio. «La Corte penale internazionale (la cui giurisdizione l’Ucraina ha accettato nonostante non ne sia parte) opera in base al principio di complementarietà, nel caso in cui lo Stato in questione sia inabile o riluttante. Qualora i russi dovessero prendere il controllo del territorio impedendo alla magistratura ucraina di procedere, entra in gioco la Corte penale internazionale. In questo senso agisce come una polizza assicurativa. Putin sarà processato in ogni caso».
Secondo la senatrice «Putin è il responsabile unico di questa aggressione violenta, non provocata ed ingiustificabile. Gli sforzi diplomatici ci sono, l’ultimo è la visita del segretario generale dell’Onu a Mosca e a Kiev. Il punto è che Putin non sente ragioni e prosegue il suo tentativo di occupazione militare del territorio ucraino in nome della fantomatica “de-nazificazione” e della “de- ucrainizzazione” della Repubblica guidata da Zelensky. L’Onu è paralizzata dal diritto di veto nel Consiglio di sicurezza. La Corte penale internazionale può avere un ruolo decisivo, accertando i crimini di guerra e contro l’umanità».
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