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In fiamme un deposito di munizioni a Belgorod, distrutti i missili russi sull’Isola dei Serpenti – Il live blog

27 Aprile 2022 - 23:00 Redazione
63esima giornata di guerra. Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nel 63esimo giorno della guerra in Ucraina la Russia denuncia un attacco a un deposito di munizioni nella regione di Belgorod mentre l’Italia è pronta all’invio di armi pesanti a Kiev. Intanto la Cnn pubblica un nuovo video girato da un drone che mostra i soldati russi a Bucha per le strade disseminate di cadaveri di civili. Mosca ha intanto interrotto le forniture di gas a Polonia e Bulgaria, mentre l’Ucraina accusa la Russia di cercare di trascinare la regione della Transnistria e lo stato della Moldavia nella guerra scatenata contro Kiev. Nel suo consueto videomessaggio alla nazione il presidente Zelensky ha detto che dopo i tre missili sparati ieri sopra le centrali nucleari dai russi nessuno al mondo può sentirsi al sicuro.

23.00 – Esplosioni nel centro di Cherson

Una serie di esplosioni ha scosso il centro di Cherson. Secondo le prime informazioni, la città – occupata dai russi – sarebbe stata colpita da alcuni missili.

21.00 – Ue: Commercio a zero dazi per l’Ucraina. Zelensky: «Sostegno importante»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che la proposta della Commissione europea di sospendere per un anno i dazi sui prodotti esportati dall’Ucraina nell’Ue «permetterà di sostenere al massimo l’attività economica in Ucraina e preservare la produzione nazionale». Lo riferisce in un video condiviso su sul canale Telegram. La proposta della Commissione dell’Ue include anche lo stop di tutte le misure antidumping e le tasse sull’acciaio ucraino e per l’approvazione dovrà passare per il Parlamento europeo e dagli Stati membri.

20.50 – Usa: «670 milioni per la crisi alimentare in Ucraina»

Il Segretario di stato americano Antony Blinken ha annunciato che il governo degli Stati Uniti stanzierà 670 milioni di dollari per far fronte alla crisi alimentare causata dall’invasione russa in Ucraina. Il denaro arriverà dal dipartimento dell’agricoltura e dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale. Una parte della somma, 282 milioni, sarà destinata a sei paesi del Corno d’Africa che soffrono di gravi carenze di cibo.

17 – Il Regno Unito valuta l’invio di jet in Est Europa

Il Regno Unito non esclude la possibilità di inviare suoi jet militari ai Paesi alleati dell’est Europa per permettere loro di dare alcuni dei propri caccia di fabbricazione sovietica alle forze di Kiev impegnate a contrastare l’invasione russa. Lo ha detto un portavoce di Downing Street. «Vogliamo lavorare con gli altri Paesi per garantire che l’Ucraina riceva l’attrezzatura di cui ha bisogno».

16.30 – Draghi sente Zelensky sulla visita a Kiev

Nel corso del colloquio Mario Draghi e il presidente dell’Ucraina Zelensky, i due leader hanno parlato anche della visita del presidente del Consiglio italiano a Kiev, sulla quale hanno deciso di risentirsi. Ne da notizia Palazzo Chigi

15.30 – Putin: «Risponderemo all’Occidente con mezzi finora inutilizzati»

Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato a San Pietroburgo, davanti ai parlamentari. «Se qualcuno dall’esterno intende interferire negli eventi ucraini, porre una minaccia alla Russia, la nostra risposta sarà fulminea. Se la Russia sarà minacciata, risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora. Devono sapere che ci sarà una risposta, e sarà rapida. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano», ha detto.

13.30 – A Bruxelles le consultazioni sul gas con i governi degli Stati Ue

A Bruxelles sono in corso «contatti a molti livelli» sulla decisione di Mosca di sospendere i flussi di gas verso l’Europa. Lo fa sapere una portavoce Ue, riferendo di una «consultazione continua» tra Bruxelles e i governi europei anche «a livello bilaterale». «La questione è una priorità per noi, sia a livello della presidente della Commissione europea che ad altri livelli». In giornata verranno diffuse ulteriori comunicazioni.

13.00 – Il Cremlino: «Stop al gas anche ad altri Paesi se non pagheranno in rubli»

Non solo Polonia e Bulgaria. La Russia minaccia di bloccare il gas anche ad altri Paesi se le forniture non saranno pagate in rubli. «Se qualcuno rifiuta di pagare con il nuovo sistema, sarà attuato il decreto del presidente russo», ha detto Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, citato da Interfax.

11.55 – «Il vicepresidente della Gazprombank è fuggito dalla Russia»

A scriverlo è The Moscow Times secondo cui Igor Volobuev, vicepresidente della Gazprombank di proprietà statale, sarebbe fuggito dalla Russia per combattere a fianco delle forze ucraine. Si tratta del quarto alto dirigente o funzionario ad aver troncato ogni rapporto con il proprio Paese. Volobuev – nato nella città ucraina nord-orientale di Okhtyrka – ha precisato di aver lasciato la Russia il 2 marzo scorso e di essersi unito alle forze di difesa territoriale ucraine. «Non riuscivo a guardare quello che la Russia stava facendo alla mia patria», ha detto.

11.27 – Fonti Gazprom: «Pagamenti in rubli da quattro acquirenti»

Secondo Bloomberg, che cita fonti di Gazprom, ben quattro sarebbero gli acquirenti europei che, in queste settimane, avrebbero pagato il gas in rubli. Dieci, invece, avrebbero aperto i conti presso Gazprombank al fine di venire incontro alla richiesta di Mosca di pagare in valuta locale. Polonia e Bulgaria, invece, si sono rifiutate di saldare in rubli i pagamenti dovuti lo scorso 26 aprile. La conseguenza? La fornitura di gas ai due Paesi è stata sospesa.

11.15 – Bulgaria: «Inaccettabile il ricatto russo sul gas»

Per il premier bulgaro Kiril Petkov, secondo quanto riporta il Guardian, l’interruzione delle forniture di gas russo alla Bulgaria da parte della Gazprom costituisce una grave violazione del contratto e non è altro che un «ricatto unilaterale». Il motivo dell’interruzione è dovuta al fatto che la Bulgaria si è rifiutata di pagare il gas in rubli. Petkov, infine, ha dichiarato che la Bulgaria sta rivedendo tutti i suoi contratti con la Gazprom, inclusi quelli relativi al transito del gas russo diretto in Serbia e Ungheria. «Il ricatto unilaterale non è accettabile», ha tuonato.

6.30 – Kiev: colpiti i russi sull’Isola dei Serpenti

L’esercito ucraino ha colpito le postazioni russe sull’Isola dei Serpenti, distruggendo il sistema missilistico antiaereo Strela-10. Lo fanno sapere le forze armate di Kiev: «Nel frattempo, le nostre truppe continuano a combattere sulla frontiera occupata – afferma una nota. Il nemico ha cercato di avanzare verso la regione di Mykolayiv vicino ai villaggi di Tavriyske e Nova Zorya, ma non ha avuto successo, ha subito perdite significative e si è ritirato». L’isola dei Serpenti è un’isola nel Mar Nero situata a 35 km dalle coste dell’Ucraina e della Romania. Fa parte del distretto di Kilija nell’oblast’ di Odessa, in Ucraina.

5.00 – Il deposito di munizioni in fiamme a Belgorod

Il governatore della regione Vyacheslav Gladkov ha scritto sul suo canale Telegram che un deposito di munizioni è in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka nella regione di Belgorod, nella Russia occidentale, vicino al confine con l’Ucraina. Le parole del governatore sono state riportate dalla Tass. NHo appena contattato il capo dell’insediamento rurale di Golovinsky, Denis Zolotukhin. Secondo le informazioni preliminari, un deposito di munizioni è in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka», ha detto Gladkov. Il governatore della regione di Belgorod Gladkov ha affermato che non sono stati segnalati danni a edifici residenziali o vittime civili. Ha poi aggiunto che «intorno alle 3:35 sono stato svegliato da un forte rumore, come un’esplosione. Mentre stavo scrivendo questo post, si sono sentite altre tre esplosioni».

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