La teoria del complotto degli attori che interpretano i civili dell’acciaieria Azvostal a Mariupol
Il 18 aprile, il Reggimento Azov ha condiviso sui suoi canali un video in cui riprende tutti i civili nascosti nel bunker dell’Azovstal, l’acciaieria di Mariupol dove si sono intensificati i combattimenti degli ultimi giorni con l’esercito russo. Ma uno dei protagonisti della clip ha scatenato le teorie del complotto: l’uomo manifesta infatti una somiglianza sospetta con un attore che appare in un altro video molto famoso, quello dell’attrice ucraina Andrianna Kurylets in cui si vede la donna, vestita con gli indumenti tradizionali ucraini, decapitare quello che dovrebbe rappresentare un soldato russo. Il civile catturato dalla telecamera del battaglione Azov non è dunque altro che un attore?
Per chi ha fretta:
- No, i due uomini calvi nel video non sono la stessa persona;
- Sì, il video dei rifugiati è veramente girato nell’Azovstal, come provano le divise da loro indossate.
Analisi
«Benvenuti allo #ZelenskyShow»: così scrive un utente su Twitter, rilanciando un montaggio diventato presto virale in cui il volto dell’attore presente nel video di Andrianna Kurylets viene paragonato a quello del civile presente nell’Azovstal, per denunciarne la bizzarra somiglianza. «Apriamo le porte all’inganno?» domanda un altro. «Inutile, le bugie hanno le gambe corte…» è la conclusione in un altro post.
Per capire se l’attore comparso nel controverso video dell’attrice ucraina ha davvero finto di essere un civile per rafforzare la presunta propaganda di Zelensky, bisogna innanzitutto risalire a una cosa: la sua identità.
Chi è davvero l’attore del video
A darci qualche informazione in più sulla clip di Andrianna Kurylets è il media indipendente ucraino Tvoemisto. In un’intervista al regista e ideatore della clip, infatti, appare il nome dell’uomo che interpreta il soldato russo decapitato: Igor Danchuk. La sua professione è effettivamente quella dell’attore: Danchuk vive a Leopoli e partecipa a molti progetti artistici nei teatri della città. Quando l’abbiamo contattato per chiedergli se era lui l’uomo raffigurato nel bunker dell’Azovstal, ci ha risposto: «Non sono io, mi trovo a Leopoli».
Già il fatto che abbia una connessione internet per chattare con noi su Facebook potrebbe essere un importante indizio del fatto che Igor non si trova in un bunker sotterraneo. Ma se le sue parole non dovessero bastare a convincere i più scettici, gli abbiamo chiesto anche una prova del fatto che si trovi a Leopoli anziché a Mariupol: l’attore ci ha inviato una foto scattata in questi giorni, mentre stringe un giornale locale dove è chiaramente visibile la data del 22 aprile.
É chiaro, quindi, che trovandosi a Leopoli, Danchunk non può essere la persona che i complottisti lo accusano di essere. Al momento i trasporti in Ucraina sono pericolosi, ed è estremamente improbabile che l’attore sia riuscito in un solo giorno – dato che il video è del 21 aprile – a lasciare l’acciaieria di Mariupol per recarsi a Leopoli, anche alla luce del fatto che le due città si trovano agli estremi del paese, ad oltre 1200 km di distanza, e che per andare dall’una all’altra servono circa 18 ore in auto.
L’interno dell’acciaieria Azovstal
Ad ulteriore riprova della veridicità dei fatti, il Reggimento Azov ha pubblicato un altro video sul suo canale, in cui si vede la discesa dei membri del Reggimento dentro il bunker dell’acciaieria, nel quale ci sono vari elementi che confermano che il primo video pubblicato è stato effettivamente girato nell’Azovstal.
Innanzitutto, l’interno del bunker è chiaramente lo stesso in entrambi i video, come si può notare dal colore delle pareti, e dai panni stesi sui condotti di aerazione.
Un altro grosso indizio ci viene dato dalle divise da lavoro, che molti dei rifugiati indossano. Su di queste si può leggere la scritta Metihbect, che rimanda al gruppo Metinvest, compagnia che opera nell’acciaieria Azovstal. In poche parole, la divisa è quella dei lavoratori dell’impianto, come si nota in diverse foto pubblicate in articoli passati.
Infine, durante la discesa dei militari si notano diversi elementi tipici di un contesto industriale come un’acciaieria, tra cui un cartello con su scritto “ATTENZIONE” (“ВНИМАНИЕ”), i molti piani sotterranei pieni di cavi e tubature, e il simbolo del pericolo sulla porta che i militari si trovano di fronte prima di entrare nel bunker vero e proprio.
Conclusioni
La somiglianza tra due persone in due video diversi è stata sfruttata dai complottisti per sostenere che entrambe fossero attori, quando in realtà solo uno lo è veramente, che a sua volta sarebbe la prova che la presenza di persone rifugiate nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal sarebbe una messinscena. Tuttavia, come confermato dall’attore stesso e osservando il suo volto in una situazione diversa da quella del video dell’attrice ucraina, non si tratta della stessa persona. Inoltre, nei video pubblicati dal Reggimento Azov si riscontrano diversi elementi che confermano che sono stati veramente girati nell’acciaieria.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.
Leggi anche:
- No! Queste non sono le gallerie sotterranee dell’acciaieria Azovstal di Mariupol
- La teoria del complotto dei laboratori bio-tecnologici nei sotterranei di Azovstal
- Assedio a Mariupol, Kiev smentisce Mosca sul corridoio umanitario: «Non c’è alcun accordo»
- Erdogan chiama Zelensky, pressing sui negoziati. Il presidente ucraino: «Prima evacuare Mariupol e Azovstal»
- Nessuna tregua pasquale a Mariupol, il vice comandante del battaglione Azov: «Continuano le bombe sulle teste dei bambini» – Il video