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Maria Ponomarenko: la giornalista russa arrestata per aver scritto dell’attacco al teatro di Mariupol

28 Aprile 2022 - 05:11 Redazione
maria ponomarenko
maria ponomarenko
L'appello del Comitato per la Protezione dei Giornalisti per lei e la collega Krasilshchik, nei guai per aver parlato della strage di Bucha

La giornalista russa Maria Ponomarenko di RusNews è stata arrestata per aver parlato del «presunto attacco aereo russo» al teatro Drama di Mariupol. Il Cpj ha pubblicato un appello per chiedere la sua scarcerazione e il ritiro delle accuse nei confronti di Ilya Krasilshchik, ex editor di Meduza, per aver parlato della strage di Bucha. La Ponomarenko deve fronteggiare l’accusa di aver diffuso pubblicamente false informazioni sull’uso delle forze armate russe, secondo Sputnik, sul suo canale Telegram. Si trova in custodia dal 24 aprile e ci rimarrà almeno fino al 22 giugno, data in cui è prevista la prima udienza del processo.

Le accuse

Il 16 marzo, il ministero della difesa russo aveva detto che le accuse di Kiev di un attacco aereo russo sul teatro Mariupol, nell’Ucraina orientale, sono «non in linea con la realtà». Le autorità ucraine, nel frattempo, hanno affermato che il teatro, dove circa 1.500 persone erano rifugiate, è stato colpito da un missile russo, uccidendo circa 300 persone. Ponomarenko, spiega Cpj, è stata accusata in base all’articolo del codice penale modificato subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, che vieta la diffusione di notizie false sulla base di odio politico, religioso o ideologico. Rischia fino a 10 anni di carcere. Le autorità russe affermano che la giornalista era la persona che gestiva il canale Telegram “No censorship“, ora chiuso. Lei ha negato di essere collegata al canale.

Ponomarenko ha recentemente coperto le proteste a Novosibirsk e San Pietroburgo contro l’invasione russa dell’Ucraina per RusNews. È già finita in carcere e ha dovuto pagare multe per i suoi racconti delle manifestazioni contro la guerra. Le autorità hanno perquisito la sua casa il 25 aprile e hanno raccolto la testimonianza della figlia 16enne. La polizia l’ha trasferita in un centro di detenzione preventiva a San Pietroburgo. Krasilshchik invece rischia fino a 3 anni di carcere per aver «diffuso consapevolmente notizie false sull’esercito russo», ma ha lasciato la Russia a gennaio 2022 e diffonde notizie sulla guerra in Ucraina dal suo account Instagram oltre che da quello chiamato Ukraine War Evidence.

Foto copertina: Sota vision via Cpj

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