«Non sono una spia ma quella della Russia non è una guerra e non l’ha cominciata Mosca»
Nadana Fridrikhson, cronista della tv russa Zvezda, è stata ospitata negli ultimi giorni da molte tv italiane. Ed è stata anche accusata di essere una propagandista del Cremlino o, peggio, una spia. In un’intervista rilasciata oggi a La Stampa lei si difende semplicemente ribaltando l’accusa: «Quello italiano è spionaggio: farebbero lo stesso con un giornalista americano o ucraino? Non credo. Questo è un atteggiamento parziale nei confronti della Russia e nei miei confronti come giornalista russa. Cos’è? Non è un esempio di censura?». Nel colloquio con Antonio Bravetti però Fridrikhson nega che la guerra sia stata scatenata da Mosca: «La guerra è iniziata nel 2014, quando è iniziato il regime di Kiev. Sfortunatamente, Kiev non ha rispettato gli accordi di Minsk e l’Ue non ha influenzato Poroshenko e Zelensky. Il bombardamento di civili nel Donbass è continuato. La Russia ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Questa è un’operazione militare speciale, perché la Russia sta aiutando due repubbliche».
E ancora: «Se la Russia avesse iniziato una guerra, avremmo visto un quadro diverso. Ma gli Stati Uniti e i Paesi della Nato continuano con le forniture militari a Kiev, comprese le armi offensive. Per che cosa? Gli Usa beneficiano di un conflitto militare in Europa, ma perché i Paesi europei ne hanno bisogno? E l’Italia?». Infine, due parole sulla strage di Bucha: «C’è stata una terribile tragedia a Bucha. La Russia sa chi ha commesso quei crimini e Putin ha detto a Guterres che i tentativi di incolpare la Russia sono cinici. Abbiamo bisogno di un’indagine internazionale sulla tragedia di Bucha».
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