La foto delle auto ribaltate da un’esplosione e i vetri delle case intatte a Bucha? No! La storia è un’altra
Una foto scattata in Ucraina presenta un anomalia: raffigura un militare e un gruppo di bambini che camminano tra alcune auto capovolte, come in seguito a un’esplosione. I vetri delle finestre che circondano il luogo, tuttavia, risultano intatti: questo ha portato molti utenti a credere che in realtà, ancora una volta, l’immagine di devastazione sia stata costruita ad arte dai media occidentali per inscenare un attacco che in realtà è solo una messinscena. Ma una spiegazione a questa stranezza c’è.
Per chi ha fretta:
- Una foto in cui si vedono delle macchine ribaltate davanti a dei vetri perfettamente intatti viene usata per dimostrare come i bombardamenti in Ucraina siano falsi e inscenati dai media occidentali
- In realtà, a ribaltare quelle macchine non è stato un bombardamento: nessuno ha mai sostenuto quest’ipotesi
- I residenti del quartiere hanno invece affermato che a ribaltare le vetture siano stati i soldati dell’esercito russo
Analisi
«Scoop. Auto capovolte, ma i vetri intatti alle finestre. O Putin ha nuove bombe che non lasciano neanche buchi per terra o voi vi bevete tutto», scrive un utente su Facebook. «Le voglio anch’io! Vetro al titanio trasparente?» chiede un’altra, ironizzando sul fatto che, nella foto allegata in entrambi i casi, nonostante sia appena scoppiata una presunta bomba in grado di ribaltare diverse macchine, le finestre degli edifici adiacenti non hanno subito neanche un graffio.
Sarebbe avvenuto in Ucraina, in un luogo imprecisato nei post citati: la tesi che si sta provando a dimostrare è che anche in questo caso siamo al cospetto di prove schiaccianti in grado di dimostrare che il conflitto in corso in Ucraina sia stato inscenato dai media occidentali.
La foto di Associated Press
La foto in questione è stata scattata il 4 aprile 2022 dal fotografo Rodrigo Abd dell’Associated Press (AP), nella città di Bucha, in Ucraina. Il testo che originariamente accompagnava l’immagine recitava: «Un soldato ucraino cammina con i bambini e passa accanto ad auto danneggiate a causa della guerra contro la Russia, a Bucha, nella periferia di Kiev». Non troviamo dunque alcun riferimento a un presunto bombardamento. Nello stesso giorno e nello stesso luogo delle foto, d’altro canto, AP riporta la testimonianza della 57enne Tanya Nedashkivs’ka, che racconta l’uccisione di suo marito, Vasyl Nedashkivskyi, da parte di soldati russi. L’immagine è stata rilanciata dai media nazionali ucraini e da quelli internazionali, ma nessuno parla di un bombardamento: l’unico riferimento è all’assalto della città di Bucha e alle conseguenze della guerra in generale.
Dove è stata scattata la foto
Possiamo smentire il fatto che le macchine siano state posizionate strategicamente in quella posizione dagli ucraini stessi, per offrire un’immagine non veritiera delle condizioni della città: come ricostruiscono i fact-checker greci di Ellinikaoaxes.gr, infatti, la foto è stata scattata presso alcuni condomini situati vicino alle strade Santova e Vodoprovinda, e questa informazione è verificabile grazie a una banale panoramica su Google Maps.
Il video del drone
Un drone che ha sorvolato la medesima area tra il 23 e il 30 marzo 2022, catturando immagini verificate da organismi indipendenti, ci permette di verificare che le auto capovolte erano già presenti sul posto nell’ultima settimana di marzo, ovvero quando i russi avevano ancora il controllo della zona (che hanno mantenuto fino al 31 marzo): possiamo dunque escludere che l’esercito di Mosca si sia prestato a una sceneggiata volta a tirare acqua nel mulino di Kiev.
D’altro canto, non è nemmeno ipotizzabile che gli abitanti del quartiere si divertissero a ribaltare le auto dei condomini prima dello scoppio della guerra: un video di fine febbraio 2022, ovvero prima dell’arrivo dell’esercito russo, non riprende infatti alcuna vettura capovolta sul posto. Resta il fatto che non è ancora chiaro cosa sia successo davvero.
I media non parlano di “esplosione”
Difficilmente quelle macchine sono state danneggiate da un bombardamento: i post di AP e di Reuters, nonché gli articoli di testate internazionali, che le riprendono da diverse angolazioni consentono di stabilire che al di là della posizione anomala, le vetture non riportano gravi danni, o i segni tipici di un’esplosione. In un’intervista rilasciata a Reuters da una residente della zona e pubblicata lo scorso 7 aprile (tre giorni dopo lo scatto in questione), invece, leggiamo:
(…) Nedaskowski, 47 anni, e un altro locale sono stati trovati morti – i loro corpi mutilati sono stati trovati su una scala sotterranea in un edificio del complesso – e molti dei residenti del gruppo erano fuggiti.
Nel parcheggio sono stati ribaltati un SUV Renault Captur e un’Audi Berlina.
A parlare è un uomo di nome Oleksii Tarasevich, un ingegnere che ha assistito a quanto accaduto nel palazzo. E ancora:
Le truppe russe hanno iniziato ad arrivare a Bucha il 27 febbraio, ha detto la gente del posto, una settimana prima di arrivare al complesso di Vodoprovinda Street.
Lì, hanno saccheggiato tre appartamenti in uno degli edifici, che hanno usato come posto di comando, così come hanno occupato un seminterrato. Secondo le immagini scattate da Tarasevic, i soldati hanno parcheggiato veicoli blindati e camion militari nel cortile del complesso di appartamenti.
Le testimonianze dei cittadini di Bucha sopravvissuti
La testimonianza di Tarasevich è da ritenere affidabile in quanto in quella giornata ha scattato diverse immagini come prova. Lui e altri vicini, le cui testimonianze sono provate da fotografie, hanno raccontato a Reuters e all’AP che veicoli corazzati e camion militari russi si trovavano nell’area in cui sono stati trovati i veicoli ribaltati. Tutti concordano nel dire che il danno alle auto può essere spiegato dalla presenza di una forza militare russa nel quartiere. Anche il fotografo Emanuele Satolli, presente sulla scena per conto del Wall Street Journal, ha dichiarato: «Nel luogo in cui ho scattato le mie foto, nella città di Bucha, ho incontrato diversi cittadini e tutti mi hanno detto che le auto erano state ribaltate dai russi con i carri armati , ma non sapevano perché i russi lo facessero».
Quella di ribaltare le macchine, in realtà, non è affatto una pratica inconsueta in situazioni del genere: in diverse occasioni, nella città di Bucarest o in altre aree urbane dell’Ucraina, sono stati trovati veicoli capovolti. Questo perché è possibile utilizzare le auto come posto di blocco o nascondiglio, da parte delle forze dell’esercito che controllano un determinato punto. Nel caso specifico di Bucha, è anche possibile che i veicoli siano stati ribaltati da soldati russi per renderli inutili, o per sgombrare la strada in modo da facilitare il passaggio dei mezzi pesanti. A confermare l’ipotesi in maniera definitiva è nuovamente il testimone Tarasevich, che a scanso di ogni dubbio ha affermato ai fact-checker di ellinika: «Le auto nel cortile di casa nostra sono state ribaltate dai soldati russi. Lo hanno fatto per nascondere il loro equipaggiamento militare. Durante la costruzione di questi “rifugi”, i soldati russi hanno installato le loro attrezzature vicino agli edifici e li hanno coperti con automobili su entrambi i lati. Hanno anche nascosto l’attrezzatura da possibili ricognizioni dallo spazio o dai droni, coprendola con tappeti e coperte, che hanno portato fuori dagli appartamenti della casa della foto in cui hanno fatto irruzione».
Conclusioni
La foto è stata scattata nella città ucraina di Bucha e non è stata presentata dai media per raffigurare gli effetti dei presunti bombardamenti russi. I danni alle auto si sono verificati a seguito della guerra e potrebbero essere dovuti a molte cause, per esempio l’utilizzo delle vetture come posti di blocco o punti di copertura dal fuoco nemico, o ancora per l’occultamento di materiale. Secondo testimoni oculari dello specifico quartiere della città di Bucha, i veicoli sono stati deliberatamente ribaltati da membri dell’esercito russo, che si erano stabiliti in un condominio molto vicino al luogo in cui è stata scattata la foto in questione.
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