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Conte: «Aiutiamo Kiev ma niente carri armati. Draghi? Chiarisca il suo indirizzo politico»

30 Aprile 2022 - 08:25 Redazione
mario draghi giuseppe conte
mario draghi giuseppe conte
Il leader pentastellato ha ribadito le posizioni del Movimento in due interviste al Fatto e al Corriere

«Ritengo di straordinaria importanza che l’Italia si faccia carico dell’unico obiettivo ragionevole, ossia permettere all’Ucraina di difendersi senza contribuire a un’escalation militare»: così Giuseppe Conte si esprime a proposito dell’invio di armi a Kiev, in un’intervista rilasciata a Luca De Carolis per il Fatto Quotidiano. L’ex premier aveva già chiarito che il M5S «si oppone convintamente all’invio di armi sempre più pesanti e letali». Nell’intervista ribadisce come non ritenga affatto «vaga» la distinzione tra armi offensive e difensive: «La mia maggiore preoccupazione è che rimanga vago l’obiettivo politico che vogliamo perseguire. Offriamo sostegno all’Ucraina per difendersi oppure ci prefiggiamo di rovesciare il regime di Putin e di innalzare lo scontro armato portandolo a un livello planetario?».

Riguardo alle posizioni del suo partito sul tema, il leader grillino ha citato «la reazione aggressiva e irriguardosa» che ha scatenato in alcune frange del Pd, mentre non ha voluto esporsi quando gli è stato chiesto un parere sull’operato diplomatico del premier Mario Draghi: «Non guarderei al passato. Le prossime settimane saranno decisive, considerando le visite di Draghi a Washington e a Kiev, e considerando il contributo che l’Italia potrà dare nel quadro dei Paesi garanti». Allo stesso tempo, però, ritiene «importante che il premier chiarisca l’indirizzo politico che intende far valere nei contesti internazionali». Conte ha parlato anche di transizione ecologica, definendola «l’obiettivo primario del Movimento», e ha dichiarato a questo proposito di puntare su «impianti di smaltimento dell’immondizia a tecnologia avanzata, pienamente eco-compatibili: gli inceneritori sono il passato e sarebbe assurdo pensare oggi di costruire impianti obsoleti che richiedono almeno 5-6 anni per essere completati». Anche per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, Conte ha ribadito l’esigenza di accelerare sulle rinnovabili.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex premier è tornato a insistere invece sulla necessità di procedere a uno scostamento di bilancio: «Ritengo non sia più rinviabile questo intervento. Se verrà ritardato famiglie e imprese pagheranno un prezzo ancora più alto per le difficoltà che stanno affrontando. Le famiglie e gli imprenditori con cui quotidianamente mi confronto mi suggeriscono che siamo già fuori tempo». Infine, la precisazione sulle armi: «Per intenderci, non siamo favorevoli all’invio di carri armati. In questo momento così delicato noi dobbiamo fare di tutto per evitare che si arrivi a un conflitto mondiale».

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