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Ucraina, Kiev chiude i porti delle città occupate dalle forze russe – Il live blog

01 Maggio 2022 - 21:10 Redazione
Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nel 67esimo giorno della guerra in Ucraina, Kiev ha avvertito che «l’unico modo per garantire la pace è ripristinare la sovranità». Lo ha fatto attraverso le parole del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba all’agenzia di stampa cinese Xinhua. Intanto, l’Ucraina ha chiuso i porti di Berdiansk, Mariupol, Cherson e Skadovsk «fino al ripristino del controllo» su queste città.

21.00 – Kiev, 4 civili uccisi nei bombardamenti a Lyman

Quattro civili sono stati uccisi e sette sono rimasti feriti in un bombardamento russo sulla città di Lyman, nell’est dell’Ucraina. A darne notizia è il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko. La città si trova a nord-est di Slovyansk, nella provincia di Donetsk.

19.30 – Scholz: «Il pacifismo è superato»

Dopo le reticenze iniziali, ora il cancelliere tedesco definisce «cinica» l’ipotesi di negare armamenti agli ucraini e dice che il «pacifismo è superato». Secondo quanto riporta il Guardian, l’affermazione del capo del governo tedesco è stata fatta nel corso dei festeggiamenti per il Primo Maggio a Dusseldorf, nel corso dei quali Scholz ha anche ribadito il suo impegno per continuare a sostenere l’Ucraina.

18.43 – Il ministero della Difesa russo conferma l’evacuazione dei civili da Azovstal

Secondo quanto riporta Interfax, anche il Ministero della Difesa russo ha confermato l’evacuazione dei civili in corso da questa mattina a Mariupol, dove i civili «che volevano partire per raggiungere il territorio controllato da Kiev» stanno riuscendo ad abbandonare l’acciaieria Azovstal, per venire consegnati ai rappresentanti dell’Onu e della Croce rossa.

18.30 – Incendiata una struttura della difesa russa

Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha condiviso sul suo canale Telegram il video di un edificio in fiamme: si tratta di una struttura per la difesa russa, situata al confine con l’Ucraina. Non sono ancora noti dettagli riguardo i danni o le vittime dell’incendio, ma il governatore ha annunciato che «tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul luogo dell’incidente», e che stanno venendo prese «tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza».

16.55 – Zelensky: «100 civili hanno già lasciato l’acciaieria Azovstal»

Questa mattina sono iniziate le operazioni per mettere in salvo i civili rifugiati nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal, l’ultimo baluardo ucraino rimasto nella città di Mariupol. Nel pomeriggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato l’inizio dell’evacuazione dei civili dall’edificio, in un tweet in cui annuncia che un primo gruppo di 100 persone si stava già dirigendo verso l’area controllata. L’agenzia statale russa TASS ha invece parlato di 40 persone evacuate, di cui 8 bambini e 14 donne, che sarebbero partiti a bordo di tre autobus. I funzionari delle Nazioni Unite hanno raggiunto la fabbrica e stanno lavorando con il Comitato internazionale della Croce Rossa dell’Ucraina e della Russia per portare i civili a Zaporizhzhia.

13.00 – «Non lasciamoci intimidire da Putin il bullo»

«Non lasciamoci intimidire dai bulli, se minacciano non ci si può tirare indietro». Così la speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi in visita a Kiev parla del presidente russo Vladimir Putin, definendo le sue minacce atti di bullismo a cui opporsi con fermezza. «Siamo qui per la lotta e non ci si può piegare a un bullo», ha continuato dopo l’incontro avvenuta nella mattinata di oggi, 1° maggio, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo quanto riferito dalla speaker della Camera Usa la linea che gli Usa intende continuare ad adottare contro Mosca è quella della resistenza e del completo sostegno all’Ucraina.

11.00 – Il presidente della Duma: «Confischiamo le aziende dei Paesi non amici»

«Mosca dovrebbe rispondere al congelamento dei beni in maniera simmetrica confiscando i beni dei Paesi non amici che si trovano in Russia». Così il presidente della Duma, (il parlamento russo) ha invitato a reagire alle sanzioni inflitte dall’Occidente al proprio Paese. «I loro beni in Russia sono le aziende», ha continuato Volodin, «è giusto rispecchiare le misure verso quelle aziende in Russia i cui proprietari vengono da Paesi non amici dove misure simili sono stata adottate, confiscando quelle proprietà».

10.00 – Sanzioni, stop al petrolio russo dal 2023

L’Unione Europea ha messo a punto le nuove sanzioni contro la Russia. Il sesto pacchetto di misure, presentato il 30 aprile da Ursula von der Leyen agli ambasciatori dei 27 Stati membri toccherà quattro principali ambiti: i prodotti utilizzati per la costruzione di armi chimiche, i militari coinvolti nell’eccidio di Bucha, il sistema bancario e soprattutto l’embargo del petrolio. Su quest’ultimo punto le tempistiche non saranno però immediate: il bando totale scatterà a tutti gli effetti solo dal 2023.

8.30 – Nancy Pelosi a Kiev

La speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi è arrivata oggi a Kiev e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Compiamo questa visita per ringraziarla per la vostra battaglia per la libertà. La vostra battaglia è per tutti. Il nostro impegno è essere qui fino alla fine della battaglia», ha detto Pelosi.

7.00 – Kiev chiude i porti delle città occupate

Mariupol

Il Ministero delle Infrastrutture ucraino ha deciso la chiusura dei porti di Berdiansk, Mariupol, Cherson e Skadovsk «fino al ripristino del controllo» su queste città.

5.00 – Zelensky: «L’Ucraina tornerà libera»

«L’Ucraina sarà libera, e Cherson, Melitopol, Berdyansk, Dniprorudne e su tutte le altre città e comunità temporaneamente occupate» tornerà a sventolare la bandiera ucraina, ha detto il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un videomessaggio. «C’è ancora molto lavoro da fare. Gli occupanti sono ancora sulla nostra terra e ancora non riconoscono l’apparente fallimento della loro cosiddetta operazione. Dobbiamo ancora combattere e dirigere tutti gli sforzi per cacciare gli occupanti. E lo faremo”.Ha poi promesso il “ritorno a una vita normale, che la Russia non è in grado di fornire nemmeno sul proprio territorio».

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