Lo sfogo di Orsini dopo la rottura con la Luiss: «Migliaia di ignoranti mi attaccano, per loro solo compassione»
L’università Luiss di Roma lo ha da poco sospeso dall’incarico di direttore del suo osservatorio, ora il professor Alessandro Orsini torna a parlare in un lungo sfogo pubblicato su Facebook. «Generalmente amo chi mi odia. In questo caso, più che di amore, parlerei di compassione», dice riferendosi a tutti quelli che nelle ultime settimane hanno criticato aspramente le sue posizioni ritenute filo putiniane. «Provo una certa compassione per i miei odiatori. Soprattutto per il direttore di Repubblica e del Corriere della Sera», continua Orsini. L’attacco poi è rivolto più in generale a un sistema che finora, secondo il professore, non ha mai avuto come priorità quella di formare i cittadini al sapere scientifico.
L’attacco al Corriere
«L’Italia è un paese arretratissimo in materia di sicurezza internazionale. Le università italiane non hanno mai investito in questo campo di studi» spiega, «la conseguenza è che il sapere scientifico non si è diffuso tra le persone comuni, i politici e i giornalisti, se non con pochissime eccezioni. E, così, milioni di italiani hanno scoperto la sicurezza internazionale il 24 febbraio 2022». Questa per il professore sarebbe la motivazione dei numerosi attacchi subiti nell’ultimo periodo, settimane in cui la sua presenza nei talk show televisivi è stata spesso criticata e ostacolata. «Mi trovo continuamente a essere accusato di essere ignorante da migliaia di grandissimi ignoranti, inclusi direttori di quotidiani e trasmissioni televisive. Ignoranti “olimpici” anche al Corriere della Sera. Pazienza, non mi arrendo e spiego tipo quinta elementare».
Le frasi su Hitler
Nel suo lungo post Orsini affronta la delicata questione delle sue ultime dichiarazioni pronunciate durante la trasmissione Accordi e Disaccordi, andata in onda sul canale 9 lo scorso 29 aprile. «Hitler non aveva intenzione di far scoppiare una guerra mondiale. La Germania invase la Polonia; Inghilterra e Francia si erano alleate con la Polonia e scattò un effetto domino che Hitler non si aspettava». Questa una delle parti del discorso trasmesso che più ha destato clamore e che sembrerebbe aver portato anche l’ateneo della Luiss a prendere la decisione definitiva sulla sospensione dall’incarico.
Ma Orsini su Facebook spiega: «Nel mio intervento non ho minimamente toccato la questione della responsabilità della Seconda guerra mondiale. Ben diversamente, mi sono interrogato sui meccanismi che hanno innescato quell’immane tragedia. Per poter comprendere il senso di questa mia affermazione, occorre (saper) distinguere due domande diverse», spiega. «La prima domanda, di cui non mi sono occupato ad accordi e disaccordi, è: “Chi è il responsabile della seconda guerra mondiale?”. Nella mia prospettiva, Hitler è stato il principale responsabile della seconda guerra mondiale».
E ancora: «La seconda domanda è: “Attraverso quali meccanismi e reazioni a catena ha avuto inizio la Seconda guerra mondiale?”. È soltanto questa la domanda che ho affrontato e faccio notare che nessuno ha smentito ciò che ho detto su Hitler». Orsini attacca e allo stesso tempo si difende, dichiarandosi per l’ennesima volta «un pacifista, con i valori di un pacifista». E conclude: «Credo sia normale che da esperto nello studio dei meccanismi che innescano la violenza politica, sia essa il terrorismo o l’avvio di una guerra, ne parli. Se, infatti, un pacifista comprende i meccanismi di innesco delle guerre passate, allora forse può indicare come evitare di commettere gli stessi errori in Ucraina».
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