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Istat, a marzo record per il tasso di occupazione femminile: +85 mila donne al lavoro

02 Maggio 2022 - 13:23 Redazione
Il calo del tasso di disoccupazione femminile che è sceso di 0,6 punti percentuali ha portato a ridurre il tasso di disoccupazione complessivo all'8.3 per cento

Sul fronte del lavoro il 2022 sta registrando trend positivi. L’aumento degli occupati registrati a marzo ha coinvolto soprattutto le donne. Secondo quanto emerge dai dati provvisori dell’Istat, sono +85 mila le donne che hanno trovato occupazione nel mese di marzo e +442 mila rispetto allo stesso periodo nel 2022. Il tasso di occupazione femminile raggiunge così quota 51,2 per cento, registrando un aumento di 0,5 punti su febbraio e di 2,8 rispetto a marzo 2021. Il tasso di occupazione generale sale in tutto al 59.9 per cento (+0,3 punti), che resta stabile tra gli uomini e diminuisce tra i giovani dai 15 ai 24 anni. Le donne occupate sono attualmente 9 milioni e 776 mila. Secondo il report dell’Istat, la crescita degli occupati di marzo è il risultato dell’aumento dei dipendenti permanenti (+0,7%) e a termine (+0,6%) e della diminuzione degli autonomi (-0,8%). Nell’anno l’occupazione infatti è in crescita grazie ai dipendenti permanenti (+2,1%) e soprattutto a termine (+15,7%); l’aumento si registra anche per gli autonomi (+1,3%). Tra le donne l’ente statistico registra anche un calo in chi cerca lavoro, che scende di 48mila unità da febbraio, pari a una riduzione del 2,3 per cento.

Il calo del tasso di disoccupazione femminile, sceso di 0,6 punti percentuali, ha portato a ridurre il tasso di disoccupazione complessivo, registrato a marzo, all’8.3 per cento. Una differenza nei dati sulla disoccupazione che ha visto quella maschile crescere di 0,1 punti, arrivando al 7,6 per cento. L’Istat ha infatti registrato un aumento di 15 mila uomini disoccupati rispetto a febbraio e 209 mila in meno su marzo 2021. Le donne disoccupate, invece, sono state 984 mila, con 63 mila unità in meno rispetto a febbraio e 203 mila rispetto a marzo dello scorso anno. L’Associazione degli esercenti commerciali ha frenato l’entusiasmo commentando in una nota i dati Istat: «Lo scenario del lavoro appare complessivamente positivo, ma non senza incertezze. Le tensioni internazionali e la corsa dei beni energetici (e di conseguenza dei prezzi) stanno avendo un impatto negativo sulle attività economiche di tutti i settori, rallentando una ripresa che avrebbe dovuto e potuto essere ben più sostenuta».

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