Usa, l’ex segretario della Difesa: «Trump chiese di sparare ai manifestanti durante le proteste per George Floyd»
Era il giugno 2020. Migliaia di manifestanti del movimento Black Lives Matter protestavano per la morte di George Floyd, occupando le strade di Washington D.C. e circondando la Casa Bianca. Secondo Mark Esper, ex segretario della Difesa, l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump suggerì di sparare sulla folla. Lo riporta Axios, che cita il libro di memorie di Esper A sacred oath («Un giuramento sacro»), in uscita nei prossimi giorni. «Ma non possiamo sparargli? Sparargli alle gambe o qualcosa del genere», avrebbe chiesto Trump ai suoi consiglieri. «È stato surreale. Seduti di fronte alla scrivania presidenziale, nello Studio Ovale, con questa idea che pesava nell’aria e il presidente tutto rosso in faccia che urlava lamentandosi delle proteste a Washington», ricorda nel libro Esper, licenziato da Trump in seguito alle elezioni di novembre 2020, anche a causa delle tensioni che si erano create per il suo rifiuto di mobilitare i militari contro i manifestanti.
«La buona notizia è che non fu per me una decisione difficile – aggiunge l’ex segretario della Difesa – La cattiva notizia è che ho dovuto trovare il modo per farlo tornare sui suoi passi senza creare il disastro che io stavo cercando di evitare». Le proteste di quei giorni furono poi disperse con i gas lacrimogeni. Il mese successivo, durante un’audizione al Congresso, Esper dichiarò che non sapeva chi avesse dato l’ordine. Sempre secondo Axios, prima di essere mandato alle stampe il libro di Esper ha avuto il via libera dei vertici del Pentagono: l’ok sarebbe arrivato da decine di generali, alti funzionari e anche membri dell’amministrazione, alcuni di loro testimoni insieme a Esper dello sfogo di Trump contro i dimostranti.
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