Dugin, l’ideologo di Putin al Papa (e Salvini): «Inutile andare da Putin: non vi ascolterà. Meloni? Ho un buon presentimento»
«Non c’è bisogno di incontrare Putin», ha detto l’ideologo del Cremlino Aleksandr Dugin all’Adnkronos. «È importante evitare che la situazione peggiori, cioè che l’Ue sia coinvolta in un confronto militare diretto con la Russia» ha spiegato i filosofo, ribadendo che per fare ciò, le trasferte a Mosca, come quella che ha in mente Papa Francesco e l’ipotesi di viaggio a quella a cui stava pensando Matteo Salvini, non servirebbero a nulla. L’intellettuale ha continuato con toni catastrofici: «L’unico consiglio che posso dare agli europei in questo momento è di scegliere la vita sulla morte e di non farsi coinvolgere nell’alimentare il conflitto chiedendo un intervento diretto delle truppe della Nato. Questo porterà alla Terza Guerra Mondiale e all’annientamento nucleare dell’umanità». Dugin ha spiegato che per la Russia «la vittoria in questa operazione equivale alla domanda “essere o non essere”. L’Europa stessa non interessa i russi, nessuno la invade».
«Il governo giallo-verde un’occasione storica persa»
L’ideologo ha poi virato sui rapporti «Italia-Russia, definendo il nostro «un paese amico e molto vicino» ma che «ahimè, è finito nelle mani dei globalisti». Analizzando la politica nostrana, Dugin ha ricordato con nostalgia i tempi del governo gialloverde: «L’Italia, quando Salvini era un populista di destra e i Cinque stelle populisti di sinistra, e quando potevano accordarsi tra di loro, aveva una possibilità storica». Ma c’è effettivamente un’esponente della politica italiana che Dugin apprezza: «Ho un buon presentimento sulla Meloni. Per quanto riguarda il partito Fratelli d’Italia, penso che sia stata la più critica nei confronti delle misure anti-Covid e la più lontana dalle politiche fallimentari del globalista e liberale Draghi». Ma anche alla luce di ciò la leader di Fratelli d’Italia – secondo il filosofo – non potrebbe avere nulla a che vedere con le sorti della guerra in Ucraina, semplicemente perché «è al di là del suo potere e anche del potere dell’Italia intera. È al di là del potere dell’Ue. Perché la Russia è sovrana e l’Ue no».
La speranza di Dugin per l’Italia
Dugin ha poi concluso con una previsione e un augurio per gli italiani: «Quando l’Italia – con la Meloni o chiunque altro – diventerà sovrana, allora e solo allora le cose cominceranno ad andare. Ma i russi amano l’Italia e gli italiani e non sono arrabbiati per le sanzioni. Capiamo molto bene che siete sotto l’occupazione globalista atlantista. Che Dio vi dia la vera libertà. Gli italiani sono un popolo grande e bello. Io credo in loro».
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