L’Ue al contrattacco sul gas russo, la commissaria all’Energia: «Sanzioni contro Gazprom: ha violato il contratto con Polonia e Bulgaria»
«Polonia e Bulgaria hanno rispettato i termini contrattuali, dunque ora le sanzioni devono colpire la Gazprom» ha dichiarato la Commissaria Europea all’Energia Kadri Simson riguardo la compagnia di idrocarburi del Cremlino, ribadendo quanto detto ieri dopo il Consiglio Straordinario dei Ministri dell’Energia. Simson ha aggiunto: «Tutti al collegio abbiamo espresso solidarietà a Polonia e Bulgaria per essere state tagliate fuori dalle forniture di gas: Gazprom ha dimostrato di essere un fornitore inaffidabile poiché le compagnie di quei Paesi hanno pagato i contratti in euro». Proprio ieri, Simson si era espressa sul veto posto dall’Ue al pagamento del gas in rubli richiesto da Vladimir Putin, spiegando che nessuno Stato membro pagherà in valuta russa.
L’Ue punta sul solare per abbandonare il gas russo entro il 2030
La Commissaria ha poi rassicurato: «È possibile ridurre di due terzi le importazioni di gas russo entro la fine di quest’anno ed entro il 2030 vogliamo eliminare il 100% del gas russo». Riguardo a come il gas russo verrà sostituito, Simson ha commentato: «Le rinnovabili sono un aspetto chiave e serve un piano accelerato, dobbiamo superare le strozzature, e vi potete aspettare un piano della Commissione sul solare», ma ha fatto presente che che «non possiamo sostituire una dipendenza con un’altra dipendenza, dobbiamo riportare la produzione del solare in Europa e anche questo è possibile»
Il contesto: Polonia e Bulgaria senza gas russo
Polonia e Bulgaria sono stati primi Paesi a subire le conseguenze del rifiuto alla richiesta del Cremlino di pagare il gas russo in rubli. A causa della loro posizione, il 27 aprile, Gazprom ha tagliato loro le forniture. Già la scorsa settimana il presidente polacco Andrzej Duda aveva dichiarato che la Polonia avrebbe intrapreso «azioni legali appropriate» nei confronti di Gazprom per via degli approvvigionamenti di gas non ricevuti.
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