Ucraina, Draghi al Parlamento Ue: «Dall’Italia massimo sforzo diplomatico. Serve una conferenza europea sulla difesa comune» – Il video
«Insieme finora abbiamo fatto molto. Ora però ci sono nuove sfide che le istituzioni europee non hanno mai affrontato, dobbiamo muoverci in fretta». Queste alcune delle prime parole pronunciate dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi arrivato poche ore fa a Strasburgo nella sede del Parlamento europeo e accolto dalla presidente Roberta Metsola. «Mai come ora i nostri valori europei di pace e solidarietà hanno bisogno di essere difesi. Mai come ora questa difesa è per i singoli Stati molto difficile e lo diventerà sempre di più. Se questa difesa prevede un percorso che porti a una revisione dei trattati che lo si abbracci con coraggio e fiducia», ha continuato il premier tra gli applausi del Parlamento. Il riferimento è poi andato direttamente all’Ucraina: «A Mariupol, a Bucha si è scatenata la violenza nei confronti di cittadini inermi. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina. In una guerra di aggressione non può esistere nessuna equivalenza tra chi invade e chi resiste. Per questo l’Ucraina deve rimanere un Paese libero, sovrano e democratico». E ha aggiunto: «Proteggere l’Ucraina vuol dire proteggere anche noi stessi e il progetto per cui abbiamo lavorato per 70 anni, vuol dire lavorare per la pace».
«Ruolo centrale dell’Italia per il dialogo tra Mosca e Kiev»
Nel discorso pronunciato dal premier Draghi riguardo alla guerra in Ucraina l’obiettivo più volte ribadito è quello di «lavorare per un cessate il fuoco immediato». Per questo, secondo il presidente, l’Italia dovrà ricoprire un ruolo centrale: «Il nostro Paese può e deve avere un ruolo centrale per agevolare il dialogo. Lo dobbiamo per via della nostra storia e della nostra posizione geografica. Come Paese fondante dell’Ue siamo pronti per impegnarci in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica».
La difesa comune
«È opportuno convocare una conferenza per razionalizzare e ottimizzare gli investimenti in spesa militare», ha aggiunto il presidente del Consiglio. «La costruzione di una difesa comune deve accompagnarsi a una politica estera unitaria, e a meccanismi decisionali efficaci».
«Il tetto al gas serve per tagliare i fondi a Putin»
Il premier ha toccato poi la delicata questione del gas e della dipendenza energetica di molti Paesi europei dalla Russia, tra cui l’Italia. «La guerra in Ucraina ha mostrato la profonda vulnerabilità di molti dei nostri Paesi nei confronti di Mosca. L’Italia è uno degli Stati membri più esposti», ha spiegato. «Una simile dipendenza energetica è imprudente dal punto di vista economico e pericolosa dal punto di vista geopolitico. L’Italia intende prendere tutte le decisioni necessarie a difendere la propria sicurezza e quella dell’Europa». E ha aggiunto: «Sin dall’inizio della crisi, l’Italia ha chiesto di mettere un tetto europeo ai prezzi del gas importato dalla Russia. Mosca vende all’Ue quasi due terzi delle sue esportazioni, in larga parte tramite gasdotti che non possono essere riorientati verso altri acquirenti. La nostra proposta consentirebbe di utilizzare il nostro potere negoziale per ridurre i costi esorbitanti che oggi gravano sulle nostre economie. Questa misura consentirebbe di diminuire le somme che ogni giorno inviamo a Putin, e che inevitabilmente finanziano la sua campagna militare», ha aggiunto».
La presidente Metsola: «Draghi ci guidi sulla strada giusta»
Ad accogliere Mario Draghi, il benvenuto della presidente Roberta Metsola, intervenuta con un breve discorso di ringraziamento e richiesta d’aiuto al premier italiano. «Grazie per aver accettato il nostro invito», ha cominciato Metsola, «discutiamo qui per il futuro dell’Europa. Sappiamo che Draghi è un europeista convinto, come presidente della Bce ha già fatto uscire la zona euro da una crisi. Grazie per il suo impegno e la sua determinazione che ha dato fiducia ai cittadini e alle banche», ha detto. «Non abbiamo dubbi che possiamo fare affidamento sulla sua perizia in un momento in cui l’Europa affronta un altro momento “whatever it takes” dopo l’attacco ingiustificato della Russia in Ucraina. Ringrazio l’Italia e il popolo italiano per la leadership sull’immigrazione dando esempio di responsabilità e generosità».
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