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Usa, verso l’annullamento della legge sull’aborto. La Corte Suprema: «Bozza vera ma non definitiva»

03 Maggio 2022 - 17:35 Redazione
Il documento è stato pubblicato da Politico. L'appello di Joe Biden per le elezioni di Midterm: «Difendete con il voto il diritto delle donne»

La bozza della decisione sull’aborto negli Usa diffusa sui media americani è autentica ma non rappresenterebbe la posizione finale e definitiva dei componenti della Corte Suprema. A diffondere la precisazione è la stessa Corte Suprema. La testata Politico aveva ottenuto e pubblicato oggi, 3 maggio, una bozza del parere della maggioranza dei saggi scritta dal giudice Samuel Alito, nella quale emerge la volontà dei giudici di annullare la legge del 1973 sul diritto all’aborto. Il documento costituisce un ripudio «totale e fermo» della storica sentenza Roe vs Wade, che riconosce il diritto all’aborto anche in assenza di problemi di salute della donna o del feto. «Riteniamo che la sentenza debba essere annullata», si legge nella bozza intitolata Parere della Corte. «È tempo di dare ascolto alla Costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo», continua.

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Biden: «Spetterà al governo proteggere i diritti»

«Se la Corte suprema ribalterà la sentenza Roe v. Wade, spetterà ai nostri dirigenti eletti a tutti i livelli di governo proteggere il diritto della donna a scegliere e spetterà agli elettori eleggere dirigenti pro scelta in novembre alle elezioni di Midterm». Questo il commento di Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha invitato i cittadini a eleggere parlamentari che codifichino la sentenza, impegnandosi a promulgarla in legge. «Il diritto della donna a scegliere è fondamentale. La Roe è stata legge per quasi 50 anni. La correttezza di base e la stabilità della nostra legge richiedono che non sia ribaltata».

La sentenza Roe vs Wade

La bozza è stata redatta a febbraio. I quattro giudici nominati dai repubblicani – Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett – hanno votato con Alito – anche lui nominato da un presidente del Gran Old Party, George W. Bush, nel 2005 – per abolire il diritto all’aborto. I tre giudici democratici Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan stanno invece lavorando a una contro-bozza. Non è chiaro come si schiererà il presidente della Corte suprema John Roberts, nominato sempre da Bush nel 2006 e che è considerato un moderato. Nella bozza di 67 pagine firmata dal giudice ultra conservatore, non ci sarebbe alcun riferimento al diritto degli Stati di decidere se regolamentare o proibire l’aborto. In passato i giudici hanno cambiato posizione rispetto alla linea espressa nell’opinione. La decisione della Corte Suprema non sarà definitiva fino a quando non verrà pubblicata. Finora non era mai stata fornita un’anticipazione. La rivelazione potrebbe aprire un dibattito in tutto il Paese.

Le reazioni

Intanto il senatore Bernie Sanders si è fatto sentire: «Il Congresso deve far passare una legge che riconosca ora la ‘Roe v. Wade’ come legge di questo Paese. E se non ci sono sessanta voti in Senato per farlo, e non ci sono, dobbiamo mettere fine al filibuster per approvarla con 50 voti», ha scritto il senatore su Twitter. Il riferimento al filibuster, ovvero alla pratica che permette all’opposizione di allungare i tempi di approvazione di una legge, è strategico: al momento i Dem in senato dispongono solo di 50 voti. Per superarlo ne servono 60. I Dem avrebbero in teoria i 50 voti necessari per approvare la legge: anche se i repubblicani dovessero votare tutti contro, con una situazione di parità di 50 a 50, sarebbe decisivo il voto della vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, favorevole all’aborto.

Pelosi: «I giudici hanno mentito al Senato e stracciato la Costituzione»

La speaker della Camera Nancy Pelosi ha dichiarato: «Molti di questi giudici conservatori, che non devono rendere conto al popolo americano, hanno mentito al Senato degli Stati Uniti e stracciato la costituzione. Se le notizie sono corrette – ha aggiunto – la Corte suprema è pronta a infliggere la più grande restrizione dei diritti degli ultimi 50 anni. Non solo alle donne ma a tutti gli americani».

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