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«L’Operazione Speciale di Putin? Ci fermeremo al confine con la Polonia»

04 Maggio 2022 - 05:17 Redazione
Pjotr Tolstoj, vicepresidente della Duma: «L'Ucraina deve essere denazificata e non può rappresentare una minaccia per la Russia»

Pjotr Tolstoj, trisnipote dell’autore di Guerra e Pace, è vicepresidente della Duma in Russia. E in un’intervista rilasciata a Repubblica fa il suo pronostico sulla guerra in Ucraina: «Penso che finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia». All’inviata Rosalba Castelletti Tolstoj dice che la data del 9 maggio, circolata negli ultimi tempi e citata persino dal Papa, non è quella della fine della guerra di Putin: «L’Operazione Speciale sarà conclusa quando l’Ucraina sarà totalmente denazificata e smilitarizzata, vale a dire quando non rappresenterà più una minaccia militare per la Federazione Russa e non ci sarà più la possibilità di trasformarla in una anti-Russia come l’Occidente ha cercato di fare negli ultimi 30 anni».

Il nazismo in Ucraina

Tolstoj spiega che «in Ucraina c’è un nazismo particolare. Il fatto che ci sia un presidente ebreo e una bassa percentuale di nazionalisti non c’entra. Il nazismo ucraino è un’ideologia misantropica basata sull’odio nei confronti della Russia. La comunità internazionale ha dato un’unica missione all’Ucraina indipendente: essere un contrappeso della Russia. Non tutti capiscono che l’unica base ideologica dell’esistenza di uno Stato ucraino è l’odio nei confronti della Russia». Per questo l’obiettivo reale non è (soltanto) il Donbass: «La Russia ha dispiegato l’esercito dei tempi di pace. Non abbiamo indetto una mobilitazione generale come in Ucraina. Perciò andiamo avanti gradualmente. Nonostante gli aiuti dell’Europa e le isterie di Boris Johnson o di Mario Draghi, finiremo l’operazione quando lo riterremo opportuno. Penso che ci fermeremo al confine con la Polonia».

E questo perché Varsavia «ha un altro compito: disintegrare l’Ue dall’interno su nostra commissione (ride). Scherzi a parte, Germania, Italia e la maggior parte dei Paesi dell’Est Europa sono in una posizione vulnerabile dopo aver lanciato una guerra economica contro la Russia. L’aumento dei prezzi del gas può stroncare la classe media che è la base elettorale dei governi occidentali. La Ue potrebbe replicare la sorte dell’Urss».

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