In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ESTERI9 maggioCremlinoMoscaNew York TimesRussiaUcrainaUSA

Il New York Times: «Il Cremlino vuole risultati in Ucraina entro il 9 maggio» – Il live blog

06 Maggio 2022 - 20:56 Redazione
Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nel 72esimo giorno della guerra in Ucraina Kiev accusa Mosca di non aver rispettato il cessate-il-fuoco a Mariupol per consentire l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal. Intanto Putin si è scusato con Israele per le frasi sugli ebrei antisemiti del suo ministro Lavrov. E secondo i media statunitensi gli Usa hanno aiutato l’Ucraina nell’affondamento dell’incrociatore Moskva. Washington ha intanto negato di aver fornito agli ucraini informazioni decisive per l’uccisione di 12 generali russi. E un nuovo convoglio delle Nazioni Unite è in viaggio verso la fabbrica di Azovstal e dovrebbe arrivare entro venerdì mattina con la speranza di procedere all’evacuazione, ha affermato un funzionario delle Nazioni Unite.

20.56 – Mosca convoca l’ambasciatore di Londra per le sanzioni della Gran Bretagna

C’è ancora tensione tra Mosca e Londra. Convocato l’ambasciatore britannico presso il ministero degli Esteri di Mosca dove gli è stata espressa una «decisa protesta contro l’adozione di un altro pacchetto di sanzioni» contro la Russia. «Londra ha scelto in modo definitivo il confronto aperto con la Russia», ha detto Mosca spiegando, poi, che «continuare su questa linea porterà alla distruzione definitiva delle relazioni bilaterali». Lo scrive l’agenzia Tass.

20.30 – Zelensky invita Scholz a Kiev il 9 maggio

Il leader ucraino Zelensky prova a mettersi alle spalle le tensioni con Berlino e invita il cancelliere tedesco Olaf Scholz a fare un «passo potente» e a recarsi a Kiev il 9 maggio, data importante per i russi. Lo riferiscono i media ucraini che citano Reuters. «È invitato a venire in Ucraina, può fare questo passo politico molto potente: venire qui a Kiev il 9 maggio. Non ho bisogno di spiegarne il significato, penso che ne sia ben consapevole», ha detto Zelensky ai rappresentanti di Chatham House.

20.00 – Di Maio: «Pronti a essere garanti tra Russia e Ucraina»

Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, a conclusione di The State of the Union a Firenze, ha parlato della guerra in Ucraina: «L’Italia è pronta a diventare uno Stato garante nel quadro di un possibile trattato russo-ucraino che prevede la neutralità di Kiev». Il nostro Paese, infatti, «sostiene un percorso europeo per l’Ucraina, che comporterà le necessarie riforme. In attesa della risposta della Commissione per identificare i prossimi passi, l’Italia è pronta a offrire all’Ucraina l’assistenza tecnica necessaria durante questo processo». «L’Ucraina appartiene alla famiglia europea», ha concluso.

18.00 – Reuters: «Il 9 maggio anche l’aereo di Putin per la guerra nucleare»

Il 9 maggio, in occasione delle celebrazioni per la vittoria sul nazismo, il presidente russo Vladimir Putin invierà un messaggio da «giorno del giudizio» all’Occidente. Così l’agenzia di stampa Reuters informa su quello che succederà in un giorno quanto mai atteso, soprattutto per le voci su una possibile fine della guerra. «Alla parata sulla Piazza Rossa i caccia supersonici e i bombardieri strategici Tu-160 faranno un sorvolo sulla Cattedrale di San Basilio. Per la prima volta dal 2010 verrà schierato anche l’aereo II-80 Doomsday che trasporterebbe i vertici russi in caso di guerra nucleare, diventando il centro di comando di Putin». Al contrario delle voci ottimistiche sulla fine dello scontro, negli ultimi giorni, fonti di intelligence occidentali, hanno invece indicato la data come il giorno in cui il presidente russo potrebbe annunciare una guerra totale contro l’Ucraina. 

17.00 – Slitta ancora il sesto pacchetto di sanzioni a Mosca

ANSA/MARCO GALDI/ Sede della Commissione Ue a Bruxelles

Nonostante l’Unione Europea stia lavorando allo stop del petrolio russo e al sesto pacchetto di sanzioni presentato dalla Commissione europea contro la Russia, gli stati non hanno ancora trovato un accordo. Per quanto riguarda la parte relativa al petrolio ci sono diverse resistenze tra i rappresentanti permanenti dei 27 Paesi membri (Coreper), che si riuniranno nuovamente nel corso del fine settimana. L’approvazione del pacchetto potrebbe allora arrivare lunedì, ma il problema resta la durata delle deroghe per alcuni paesi e l’entità delle compensazioni. Nei giorni scorsi già l’Ungheria e la Slovacchia avevano chiesto una deroga per l’embargo dal petrolio e successivamente era arrivata anche la richiesta di maggiori garanzie da Repubblica Ceca e Bulgaria.

16.30 – Zelensky: «Aperti a compromessi di pace con Mosca»

Il presidente Volodymyr Zelensky in un intervento a Londra ha dichiarato che il suo paese sarebbe disposto ad accettare un compromesso di pace con la Russia se venissero ritirate da Mosca le «posizioni del 23 febbraio». In video alla Chatham House, think tank britannico, avrebbe quindi lasciato intendere che non pretenderebbe la restituzione della Crimea. «Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati», ha detto il presidente ucraino.

15.00 – Cremlino: «La Polonia minaccia l’integrità territoriale dell’Ucraina»

La Polonia potrebbe rappresentare una minaccia per l’integrità territoriale dell’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass. «Il fatto che negli ultimi mesi ci sia stata una retorica molto ostile dalla Polonia e il fatto che una minaccia per l’integrità territoriale dell’Ucraina possa provenire dalla Polonia sono fatti ovvi».

14.00 – Continuano i bombardamenti all’acciaieria Azovstal: «La situazione è critica»

«La situazione nell’acciaieria è ora critica. E’ stata critica a lungo e ora sta peggiorando», ha detto alla Bbc Mykhailo Vershynin, uno dei soldati ucraini a difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Il soldato ha dichiarato che con l’ultimo bombardamento ha causato almeno 2 morti e 10 feriti tra i civili, ma «non abbiamo informazioni su quanti civili sono stati uccisi, perché non riusciamo ad uscire e raggiungere i bunker in cui si trovano»

13.30 – Cremlino sul 9 maggio: «Nessuna parata a Mariupol»

Al momento le celebrazioni a Mariupol il 9 maggio per il giorno della vittoria sono impossibili, «per ovvie ragioni». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. Peskov, rispondendo a una domanda sul possibile invio da parte di Mosca di una delegazione ufficiale a Mariupol, ha detto di «non avere informazioni», ma si è detto sicuro che arriverà il momento per le celebrazioni.

13.00 – «I missili ucraini hanno colpito la nave russa Makarov nel Mar Nero»

Le forze ucraine hanno dichiarato di aver colpito con i loro missili antinave la fregata russa Admiral Makarov, attualmente in fiamme nel Mar Nero. Stando a quanto riportato da Liveuamap, un servizio online che monitora le attività nelle aree di conflitto, sarebbero in corso operazioni di salvataggio dell’equipaggio. Né i media internazionali, né il Cremlino hanno confermato l’attacco.

12.00 – Pechino rilancia la cooperazione con Mosca

In un’intervista rilasciata all’agenzia russa Tass, l’ambasciatore cinese a Mosca, Zhang Hanhui, ha dichiarato che la Cina «farà sforzi congiunti con la Russia per promuovere la cooperazione tecnologica-militare a un livello superiore e in un campo più ampio», dopo i risultati fruttuosi degli ultimi anni, «conformi ai reciproci interessi fondamentali».

11.30 – Amnesty: «I crimini russi sono parte di uno schema»

«I crimini commessi dalle forze russe nelle aree attorno a Kiev non sono incidentali né collaterali. Ma sono parte di uno schema». Così la segretaria generale di Amensty International Agnes Callamard durante una conferenza stampa a Kiev, in riferimento alle esecuzioni extragiudiziarie, l’uso di bombe a grappolo e i bombardamenti sugli insediamenti civili. Callamard ha anche dichiarato che la giustizia internazionale dovrà perseguire «il crimine di aggressione compiuto dalla Russia in Ucraina.

11.00 – Orban: «L’Ue sta superando la linea rossa»

Le sanzioni dell’Unione europea contro il settore energetico russo sono una linea rossa per l’Ungheria. Lo ha detto il primo ministro ungherese Viktor Orban alla stazione radio Kossuth, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. «Ero pronto a concordare con i primi cinque pacchetti di sanzioni Ue, ma ho detto chiaramente fin dall’inizio che c’è una linea rossa: il settore dell’energia».

10.29 – Russia, distrutto deposito munizioni Kiev a Kramatorsk

Un deposito di munizioni dell’esercito ucraino è stato colpito e distrutto dalle forze armate russe a Kramatorsk, nell’Ucraina orientale. A denunciare l’attacco è stato il ministero della Difesa di Mosca, che ha parlato di un attacco missilistico e rivendicato l’abbattimento di due aerei da guerra ucraini nella regione orientale di Lugansk.

10.20 – NYT: «Il Cremlino vuole risultati entro il 9 maggio»

Il 9 maggio, giorno in cui la Russia commemora il trionfo dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista, è una data a cui Putin ha conferito un valore quasi religioso, e viene celebrata «con una parata militare piena di magniloquenza e spirito marziale»: lo ricorda il New York Times, spiegando come per questo motivo il Cremlino sia determinato a raggiungere entro lunedì una sorta di traguardo simbolico in grado di giustificare l’enorme «costo» in termini di ricchezza e vite umane che l’invasione dell’Ucraina ha comportato.

9.54 – Ucraina: «i russi minacciano gli agricoltori di sequestrare i loro terreni»

Ivan Arefiev, il portavoce dell’amministrazione militare della regione sud-orientale di Zaporizhzhia, ha dichiarato: «A Chernihivka, gli occupanti cercano di portare via i terreni agricoli delle persone. Li stanno obbligando a compilare entro l’8 maggio un modulo che dichiara quanta terra possiede un proprietario e quanta ne ha in affitto». Arefiev ha aggiunto che solo dopo la compilazione del modulo, i militari russi «rilasceranno una licenza di coltivazione della terra. Il comandante minaccia di confiscare tutti i terreni che non sono elencati nel modulo». Lo riporta Ukrinform.

5.30 – Onu: 180 rapiti dai russi

L’Onu ha individuato 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell’esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina controllate da Mosca: lo ha detto l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, riporta il Guardian. Cinque di queste persone sono state trovate morte e alcune sono state portate in Bielorussia e Russia, all’insaputa delle loro famiglie. Sono stati riscontrati anche otto casi di possibili sparizioni forzate di individui filo-russi nel territorio controllato dall’Ucraina.

3.40 – Onu: a Mariupol un inferno

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha definito la zona di guerra di Mariupol un “inferno”. L’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno finora aiutato quasi 500 civili a fuggire dall’area dell’acciaieria di Azovstal nella città portuale in due operazioni la scorsa settimana. Una terza operazione dell’Onu per l’evacuazione di civili da Mariupol è iniziata nelle ultime ore.

2.30 – Un morto a Lozova

Una persona è rimasta uccisa oggi a Lozova, nella regione orientale ucraina di Kharkiv, in seguito a un attacco missilistico russo: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della cittadina, Serhii Zelenskyi, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti