Covid, Iss: «Reinfezioni in salita: 400 mila da agosto, più rischi con Omicron» – Il report esteso
Un non vaccinato contro Covid-19 può incorrere in un rischio di decesso 8 volte più alto rispetto a un vaccinato con booster. Il dato arriva dal nuovo report esteso dell’Istituto Superiore di Sanità che ribadisce l’efficacia dei vaccini anti Covid mettendo a confronto i tassi di mortalità tra protetti e non protetti nel periodo compreso tra l’11 marzo e il 10 aprile. Nello specifico per i non immunizzati si registrano 36 morti legate al virus per 100 mila abitanti. Per i vaccinati con terza dose 5 decessi per 100 mila. Il dato si mostra evidente anche sul fronte dei ricoveri nei reparti di rianimazione. Nel periodo 18 marzo-17 aprile il tasso di ospedalizzazione in terapia intensiva dei non vaccinati è stato 5 volte più alto rispetto a quello dei vaccinati con booster. Quattro volte più alto invece nel caso dei reparti ordinari.
Salgono ancora le reinfezioni
Tra i dati in salita rilevati nei report delle settimane precedenti c’erano stati quelli relativi alle reinfezioni. E cioè ai casi di persone che dopo aver contratto il virus una volta, a distanza di mesi sono risultate positive di nuovo. L’ultimo monitoraggio dell’Iss oggi, 7 maggio, conferma la tendenza e registra una percentuale di reinfezioni arrivata al 5% e in aumento rispetto al 4,5% della scorsa settimana. «Dal 24 agosto 2021 al 4 maggio 2022», spiega il report, «sono stati segnalati 397.084 casi di reinfezione (3,3% dei casi notificati) con un aumento del rischio dovuto alla diffusione di Omicron». Come per l’aumento degli scorsi monitoraggi, anche il nuovo report esteso conferma le categorie più esposte alla reinfezione: operatori sanitari, donne e tutti i soggetti in una fascia d’età tra i 12 e i 49 anni. Si aggiungono a questi anche chi ha avuto «la prima diagnosi da oltre 210 giorni, i non vaccinati o i vaccinati con una sola dose da oltre 120 giorni».
In calo contagi, intensive e decessi
Secondo quanto riportato dal report esteso la tendenza generale di positivi, ospedalizzazioni e decessi legati al virus si mostra in calo su tutti i fronti. «Nel corso dell’ultima settimana il numero di casi segnalati, il numero di ricoveri in intensiva e ordinari e i decessi si mostrano in diminuzione così come anche il tasso di incidenza», spiega l’Iss. Sull’ultimo indicatore, negli ultimi 14 giorni, il tasso più alto registrato è stato tra i 30 e 39, e cioè 1.464 per 100mila abitanti. «Per la fascia 0-9 anni 1.180 casi per 100mila».
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