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Eurovision, gli Eugenio in via di Gioia suonano per strada in tutta Torino: «Portiamo il festival in ogni strada» – Il video

11 Maggio 2022 - 17:00 Valerio Berra
Nei giorni dell'Eurovision la band ha organizzato una lunga serie di concerti nelle piazze della città. E a cantare è arrivato anche il sindaco

Un concerto in ogni angolo di Torino. Trai i dehor pieni di turisti che aspettano di entrare al Pala Alpitour per seguire i live show. È l’Eurovision Song Contest degli Eugenio in via di Gioia. La band nata a Torino nel 2012 si è preparata a lungo per l’arrivo di questo evento. Lo scorso ottobre avevano scritto anche una canzone dedicata a questi giorni: «Thanks Maneskin, Eurovision in Turin. Everybody wants to see bagnacauda and bicerin». Il loro programma nei giorni del Festival è fittissimo: «In questi giorni stiamo facendo un concerto ogni 40 minuti in ogni parte della città. È un progetto che nasce in collaborazione con Iren e il comune di Torino con l’hashtag #MusicaOvunque e riprende quelle che sono proprio le nostre origini, la musica fatta per strada. È un progetto che è aperto a tutti, dai musicisti ai circensi. Chiunque voglia esibirsi con la propria arte». Tra gli ospiti dei loro live anche il sindaco Stefano Lo Russo che con loro ha improvvisato una cover di Gianna di Rino Gaetano.

Parte di tutto il progetto nasce dalla paura che l’Eurovision diventasse uno dei tanti eventi che non lasciano nulla sul territorio in cui passano: «Vogliamo che emerga una Torino in cui la musica ribolle dall’underground. A tratti una musica schiva, mai pop. Come potremmo dire, una musica torinese. In questi anni abbiamo avuto la possibilità di suonare in tanti locali della città, abbiamo partecipato a diversi concorsi e questo ci ha permesso di suonare in tutta Italia». Gli Eugenio in via di Gioia hanno avuto una possibilità di rappresentare l’Italia all’Eurovision solo nel 2020, quando hanno partecipato al Festival di Sanremo. Allora avevano vinto anche il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Il fatto di non essere su quel palco, ora che l’Eurovision è nella loro città, è accolto con una dose di ironia: «Io avrei dato un rene per rappresentare l’Italia in questo Eurovision e lanciare un grido di cambiamento. Ora puntiamo ad essere invitati alla finale. Sono certo che si stanno già organizzando per invitarci come ospiti d’onore».

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