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Cosa ci raccontano le immagini riprese nel giorno dell’uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh

13 Maggio 2022 - 21:00 David Puente
Diversi video ci mostrano le dinamiche e i luoghi degli scontri avvenuti all'interno del campo profughi di Jenin

La giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh è stata uccisa lo scorso 11 maggio durante uno scontro a fuoco tra israeliani e palestinesi nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Al momento non sono disponibili elementi che indichino con certezza chi l’abbia uccisa, come non è noto se il tipo di pallottola che l’ha colpita provenisse da un’arma in dotazione dell’esercito israeliano oppure no. Nei video che mostrano il corpo della giornalista portata via dai palestinesi, non compaiono i soldati israeliani in azione. Ma sulle immagini finora in circolazione è possibile ricostruire le circostanze in cui si sono svolte le vicende di quel giorno, a partire dalla presenza confermata dei soldati israeliani nell’area in cui si svolgevano gli scontri con i palestinesi e dove è stata uccisa la giornalista di Al Jazeera.

Il video condiviso da Bennett

Tra i video più discussi, oltre a quelli che mostrano la giornalista a terra, c’è quello condiviso dal primo ministro israeliano Naftali Bennett dove i palestinesi sostengono di aver colpito un soldato israeliano e che sarebbe sdraiato a terra. Secondo quanto riferisce Bennett, nessun soldato israeliano sarebbe stato colpito, una dichiarazione che farebbe pensare che i palestinesi abbiano colpito la giornalista scambiandola per un nemico. C’è un problema.

A fornire la geolocalizzazione del video è stata la ONG israeliana B’Tselem in un tweet pubblicato l’11 maggio. Il luogo del filmato (indicato in giallo nella foto sottostante) non è quello dove è stata ripresa a terra la giornalista di Al Jazeera (evidenziato in rosso).

Il video dell’esercito israeliano

Un altro video, ripreso dai palestinesi, è stato pubblicato dall’account Twitter del Ministero degli esteri israeliano. Nel filmato, si vede un combattente palestinese mentre spara all’interno di un vicolo, per poi proseguire nella stessa strada delle riprese diffuse da Bennett.

Come prova che in quell’area ci fosse uno scontro tra le forze israeliane e quelle palestinesi, da un post del canale Telegram ufficiale dell’Israel Defense Forces è possibile recuperare un video ripreso dagli stessi militari mentre ripercorrevano le stesse strade. Tuttavia, le immagini non sono sufficienti per confermare che fosse la stessa area di combattimento.

A confermarlo, invece, è la ONG B’Tselem attraverso un video ripreso da un loro collaboratore. L’uomo si era recato sul posto dove era stato ripreso il combattente palestinese, quello dove sparava verso il fondo di una scalinata.

Una volta effettuata la discesa, l’uomo si è ritrovato nella stessa strada dove gli israeliani stavano operando nel video diffuso dal Ministero israeliano.

Riproponiamo la mappa con le aree fino ad ora riscontrate nella ricostruzione. Altri video ci raccontano dove si sono svolti gli scontri, avvinandoci al luogo dell’uccisione della giornalista.

La ritirata degli israeliani

Seguendo una linea temporale, i soldati israeliani proseguono il loro percorso fino a raggiungere i loro mezzi. Un utente TikTok (@iyadtobasi) pubblica un video dove vengono ripresi mentre fanno le manovre per allontanarsi dall’area degli scontri.

I mezzi, come possiamo notare dalla seguente immagine, coincidono con il video diffuso dall’esercito israeliano.

Grazie a Google Maps è possibile identificare la strada in cui si trovavano i mezzi. Nell’immagine sotto, l’area dove erano parcheggiati gli israeliani (in fucsia) e il luogo dove è stato girato il video TikTok (in azzurro).

Un ulteriore conferma la troviamo grazie al servizio di Mapillary.com, dove possiamo individuare il muretto da dove è stato registrato il video dei mezzi di nascosto.

La direzione della ritirata

In un video successivo, pubblicato dall’utente TikTok @aloooooosh28, è possibile vedere i mezzi allontanarsi dall’area degli scontri. L’incrocio dove i mezzi girano a sinistra è poco più avanti, nella stessa strada.

Il luogo, come andremo a visionare a breve, è quello dove è stato filmato il corpo senza vita della giornalista.

La posizione dei combattenti palestinesi

Come abbiamo visto nei video precedenti, i combattenti palestinesi si trovavano sicuramente all’interno delle stradine, ma attraverso altri due video li possiamo notare in una strada parallela a quella dove sono stati filmati i mezzi israeliani. Ecco il primo, pubblicato dall’utente Twitter @NetanelPinto, dove notiamo un campo di calcio e un cimitero. In alto a sinistra evidenziamo l’edificio presente nel video della ritirata dei mezzi israeliani.

Attraverso un altro video TikTok (@abdallahalhashlamon) notiamo come un gran numero di combattenti palestinesi si sono posizionati nell’angolo della strada tra il campo di calcio e il cimitero. La via tra questi due prosegue fino all’angolo di strada dove sono stati filmati di nascosto i mezzi israeliani.

Di questi tre video non possiamo fornire una datazione adeguata, in quanto al momento non troviamo riscontri con altri video che mostrino la presenza dei soldati israeliani in fondo alla strada, soprattutto se al momento del loro arrivo o della loro ritirata.

Il luogo dell’uccisione

Uno dei video dove viene mostrato il corpo senza vita della giornalista ci permette di indicare il luogo dell’accaduto.

Attraverso un altro video, pubblicato via Telegram, possiamo ulteriormente identificare l’area.

Osserviamo dove è stata parcheggiata la macchina dove è stato trasportato il corpo della giornalista.

Non c’è dubbio nella geolocalizzazione del posto dove è stato filmato il corpo della giornalista, ed è sempre lo stesso angolo di strada dove i mezzi dell’esercito israeliano sono passati durante la ritirata.

Considerando tutti gli elementi, il luogo dove gli israeliani hanno parcheggiato i loro mezzi dista circa 250 metri dal punto dove è stato filmato il corpo senza vita della giornalista (misurazione effettuata tramite Google Maps da incrocio – fucsia – a incrocio – rosso – segnato nella mappa sottostante).

Secondo Elint News, il corpo della giornalista era accanto ad un albero dove è possibile vedere dei segni, probabilmente quelli derivanti a dei colpi d’arma da fuoco (non ne siamo sicuri). Queste immagini fanno intendere che la provenienza dei colpi sia in fondo alla strada, nell’area dove sono stati ripresi i mezzi israeliani.

Considerato che durante il video dove viene ripresa la giornalista si sentono ancora degli spari, e considerando che in quella strada sono passati i mezzi israeliani, risulta evidente che il fatto è avvenuto prima della ritirata.

Conclusioni parziali

Considerando gli elementi per ora a nostra disposizione, il luogo dove sono stati ripresi i mezzi israeliani parcheggiati (nella mappa in fucsia) era sicuramente distante almeno 200/250 metri da quello dove è stato ripreso il corpo di Shireen Abu Akleh (area in rosso).

Non risultano riprese che confermino la presenza di soldati israeliani o combattenti palestinesi nell’incrocio dove è stato ripreso di nascosto il video ai mezzi israeliani (in azzurro). Nei video non si riscontrano, al momento, spari da parte dei combattenti palestinesi dall’angolo di strada a est (in arancione).

Non conoscendo il momento esatto in cui i combattenti palestinesi si trovavano nel viale parallelo (in arancione), ma considerando che questi non andavano oltre, è possibile che quantomeno sospettassero della presenza dei soldati israeliani in fondo alla via (in azzurro). Se questi si trovavano veramente nell’incrocio tra le tre strade (in azzurro), è possibile che la giornalista, in parte nascosta tra i cespugli, possa essere stata scambiata per un combattente palestinese (come quelli presenti nell’area in arancione). Mancano, lo ribadiamo, elementi che forniscano una posizione temporale ad alcuni video.

Tenuto conto di tutti questi elementi, per ora parziali in quanto non si conosce il tipo di proiettile che ha colpito la giornalista, e non riuscendo a coprire dei “buchi” nella ricerca (che abbiamo fino ad ora evidenziato), al momento, l’unico possibile indiziato dell’omicidio della giornalista Shireen Abu Akleh potrebbe essere un soldato israeliano.

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