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Il sottosegretario leghista Sasso: «Togliere le mascherine a scuola, fa troppo caldo». Speranza: «Non è una scelta politica»

16 Maggio 2022 - 18:12 Antonio Di Noto
Il ministro ha risposto a Sasso, che ha chiesto che l'obbligo venga rimosso, soprattutto alla luce delle temperature «abbondantemente oltre i 30 gradi»

Quelle sulle mascherine a scuola «sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali». A dirlo è il ministro della Salute Roberto Speranza in risposta al sottosegretario all’Istruzione, il leghista Rossano Sasso, che ha dichiarato: «Tante famiglie ci sollecitano ad adottare una misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico». L’appello, ha aggiunto, è dettato soprattutto dalla «brusca impennata delle temperature, che nel Mezzogiorno rende davvero difficile seguire le lezioni: oggi, in diversi centri, siamo abbondantemente oltre i 30 gradi».

Le parole di Salvini

Il sottosegretario leghista ha detto anche che «si potrebbe lasciare l’obbligo di indossare la mascherina solo quando ci si alza dal banco o si circola nei corridoi», perché «è ormai dimostrato che a scuola il rischio di contagio riguarda soprattutto le fasi di entrata e di uscita, non certo quando gli studenti sono seduti ognuno al proprio posto». A sostegno di Sasso erano arrivate anche le parole del segretario della Lega Matteo Salvini: «Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina su bocca e naso per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva, lo meritano i bambini, lo chiedono genitori e insegnanti».

La proposta di Sasso ha incontrato il favore anche della Rete Nazionale Scuola in Presenza, che ha espresso «soddisfazione» per l’appello e ha fatto notare che «tutti i documenti pubblici sono sbilanciati verso il contenimento del contagio (alla ricerca di un velleitario rischio zero), mentre il problema ripercussioni è totalmente ignorato». La portavoce Maddalena Loy ha evidenziato che «le mascherine, soprattutto a scuola, sono state tolte ovunque tranne in Italia (alcuni Paesi non le hanno mai introdotte, altri le hanno chieste dai 12 anni: noi già dai 6 anni)».

L’obbligo delle mascherine a scuola

Le scuole, assieme ai mezzi pubblici, le strutture sportive al chiuso, i cinema e i teatri, sono rimaste tra i pochi luoghi in cui è vigore l’obbligo di mascherina, decaduto negli altri luoghi chiusi con il decreto entrato in vigore il primo maggio scorso.

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